KIEV – Bombe sull’aeroporto di Melitopol, sede delle truppe russe. La notizia è stata diffusa da Ria Melitopol, secondo cui si sarebbero verificate potenti esplosioni verso le tre di questa notte . Pare che gli abitanti non abbiano potuto accedere ai rifugi antiaerei in quanto chiusi dalle forze nemiche, per cui “starebbero tentando di lasciare la città”. E, secondo il sindaco Ivan Fedorov, “sono state lanciate più di 30 bombe. Il nostro compito – ha poi aggiunto il primo cittadino – è quello di aiutare ad accogliere le persone che vogliono trasferirsi a Zaporizhzhia”.
Il massacro
Il tenente generale Igor Konashenkov, rappresentante ufficiale del ministero della Difesa della Federazione russa, tramite la Tass, ha spiegato che si sarebbe verificato “un attacco delle forze aerospaziali russe sulla base di mercenari stranieri nella periferia nord della città di Mykolaiv”. L’azione militare avrebbe causato la morte di 120 di essi. E, secondo il Guardian in queste ore “si stanno intensificando i combattimenti nell’ultimo bastione dell’Ucraina nella provincia orientale di Luhansk”.
Pronto attacco missilistico
Intanto secondo un comunicato del Comando operativo meridionale di Kiev “sono avvenuti cambiamenti quantitativi e qualitativi nella formazione navale della flotta russa: sono adesso in attività tre portamissili dotati di 24 missili da crociera e due grandi navi anfibie”. E il consigliere del presidente ucraino Oleksiy Arestovych ha spiegato che “la città di Lysychansk potrebbe cadere in mani russe”.
Attacco ucraino
L’esercito del presidente Zelensky ha colpito le città russe di Kursk e Belogorod, nei pressi del confine grazie ad un “attacco deliberato con missili balistici Tochka-U con munizioni a grappolo e droni TU-143 Reis sulle aree residenziali, dove non ci sono militari”. La notizia è stata diffusa direttamente dal Ministero