ROMA – Dal presidente Sergio Mattarella sostegno a Zelensky in occasione della Festa nazionale dell’Ucraina: “Desidero rinnovare, in quest’ora così drammatica, l’espressione più convinta di solidarietà, vicinanza e sostegno della Repubblica Italiana all’Ucraina, impegnata a fronteggiare la brutale e ingiustificata aggressione operata da parte della Federazione Russa, contro la quale legittimamente resiste. L’Italia – ha aggiunto – è vicina al vostro popolo, alle famiglie delle vittime, ai milioni costretti a fuggire. Dall’inizio del conflitto, gli italiani hanno accolto migliaia di vostri concittadini nelle proprie case, con calore, affetto, generosità”.
Sostegno incondizionato
Matterella, nel corso dell’intervento, ha sottolineato come il Governo all’Ucraina “ha fornito e continuerà a fornire sostegno politico, finanziario, militare e umanitario. Vogliamo aiutarvi a difendervi, a raggiungere una pace duratura, nei termini che riterrete accettabili. Va affermata ancora una volta la necessità di una immediata cessazione delle ostilità per l’avvio di un processo negoziale in vista di una soluzione pacifica, giusta, equa e sostenibile per l’Ucraina”.
Il discorso
Al Capo dello Stato ha fatto eco il premier Mario Draghi in un videomessaggio diretto a Zelensky. Il leader ucraino ha garantito “che si batterà fino alla fine contro l’aggressore russo e non farà alcuna concessione o compromesso con il nemico. Non ci importa che esercito abbiate, ci interessa solo della nostra terra. Combatteremo per essa fino alla fine”.
Reciproche accuse
Intanto si cerca di fare luce sull’attentato che ha portato alla morte Darya Dugina. Contrastanti le dichiarazioni provenienti da Mosca e da Kiev. Secondo il Cremlino è stata un’agente ucraina giunta in Russia a luglio poi fuggita in Estonia. Ma da Kiev sostengono invece che l’attentato provenga direttamente dai servizi segreti russi. Da Mosca, il ministro degli Affari esteri, Sergej Lavrov, ha fatto sapere che “la Russia non avrà nessuna pietà per i killer di Darya Dugina. Non ci può essere pietà per chi è dietro l’autobomba che ha ucciso la figlia di Alexander Dugin”.