ROMA – Leopoli sotto attacco, avanzano le truppe di Putin. Nella città al confine con la Polonia – secondo il Kyiv Independent – si cono udite molteplici esplosioni: “La Russia – ha scritto su Facebook il capo dell’amministrazione regionale Maxim Kozitsky – ha lanciato un attacco aereo contro il Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza con otto missili”. Colpito un campo di addestramento.
I timori
Secondo il Washington Post dall’inizio della guerra da parte russa sono stati colpiti almeno nove strutture sanitarie, in piena violazione delle norme umanitarie internazionali. E il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista ha lanciato il monito: “Dobbiamo restare vigili, perché è possibile che la Russia possa pianificare operazioni con armi chimiche e questo sarebbe un crimine di guerra”. Mentre il ministro degli Esteri moldavo, Nicu Popescu ha sottolineato come il suo Paese “sia giunto quasi al al limite delle sue capacità di accoglienza di rifugiati” e che esiste in maniera concreta la possibilità che si consumi “una completa catastrofe per la situazione umanitaria nel caso di un attacco russo a Odessa” a 48 chilometri dal confine.
Referendum respinto
Altri attacchi si sono registrati sulla capitale Kiev, oramai sotto assedio, e su Kherson dove “solo poche ora fa il consiglio regionale ha respinto il possibile referendum russo per l’indipendenza per creare una Repubblica popolare”. L’idea sarebbe quella di ripetere quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. “Un referendum farsa – hanno spiegato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba – per creare una pseudo-repubblica con l’obiettivo di dividere il Paese. Gli occupanti sul territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione di pseudo-repubbliche”.
La condanna
Zelensky ha poi aggiunto che i russi “stanno ricattando i leader locali mettendo pressione sui deputati, cercando qualcuno da corrompere. Gli invasori russi non possono conquistarci. Non hanno abbastanza forza, non hanno abbastanza spirito. Stanno solo contando sulla violenza, solo sul terrore. Solo sulle armi, che hanno in abbondanza. Ma gli invasori non sono portati per una vita normale. E la gente può sentirsi felice e sognare. Ma sono biologicamente incapaci di rendere la vita normale. Ovunque la Russia sia andata in terra straniera, i sogni sono impossibili”, invitando inoltre “alleati e amici all’estero a continuare a fare di più per il nostro Paese, per gli ucraini e l’Ucraina, perché non è solo per l’Ucraina ma per tutta l’Europa”.