MOSCA – “Qualsiasi rivendicazione sul territorio russo riceverà una risposta adeguata”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov in merito alle ‘pretese’ dell’Ucraina sulla Crimea, in quanto “parte integrante della Federazione Russa”. Peskov ha aggiunto che “le Repubbliche del Donbass sono Stati indipendenti, la cui indipendenza è riconosciuta dalla Federazione Russa, e che hanno chiesto assistenza alla Russia per garantire la loro sicurezza, cosa che la Russia sta facendo”.
Il monito
Il presidente americano, Joe Biden, ha lanciato un monito al Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping: “Sarebbe un errore gigantesco violare le sanzioni contro la Russia dopo che Mosca ha iniziato l’invasione dell’Ucraina”. Per il capo della Casa bianca è evidente che gli americani non continueranno “ad investire in Cina dopo una violazione delle sanzioni imposte dalla Russia”. “Penso che stai facendo un errore gigantesco – ha detto a Xi Jinping -, ma questa è una tua decisione da prendere. Una sorta di avviso in merito a possibili ripercussioni in caso di violazione di sanzioni. Finora – ha concluso riferendosi alla Cina – non ci sono indicazioni che hanno inviato armi o altre cose che la Russia vuole”.
La denuncia
Il Cremlino ha denunciato per bocca del portavoce Dmitry Peskov, che “l’Ucraina sta cercando di ricorrere allo stesso scenario di Bucha, diffondendo false informazioni sui crimini di guerra a Izyum. Questa è una bugia e, naturalmente, difenderemo la verità in tutta questa storia”. Intanto il il Consiglio di sicurezza russo in merito all’incontro in Cina tra il segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca, Nikolai Patrushev, e il membro del Politburo del partito comunista cinese Yang Jiechi ha dichiarato che continuerà “l’interazione tra i ministeri della Difesa, ponendo l’accento su esercitazioni e pattugliamenti congiunti, e di rafforzare i contatti tra gli Stati maggiori”. Inoltre ha spiegato che “sono state analizzate la situazione in Afghanistan e la situazione politico-militare nell’Asia Pacifica, compresa la situazione nella penisola coreana e intorno a Taiwan e gli interlocutori hanno espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni nella regione” attribuibili “agli Stati Uniti e ai loro alleati”.
Il dialogo
Dal Cremlino, il ministro degli Esteri russo Maria Zakharova ha precisato che “la Russia è pronta a dialogare con Washington sui cittadini statunitensi Brittney Griner e Paul Whelan, condannati in Russia, ma l’ambasciata statunitense non garantisce una comunicazione adeguata con i diplomatici del Paese ospitante per fornire alla leadership statunitense informazioni sostanziali sulla questione. Il fatto è che invece di adempiere ai propri doveri ufficiali” come “mantenere i contatti con i diplomatici del Paese ospitanti – ha continuato Zakharova – l’ambasciata statunitense a Mosca è impegnata in una sorta di follia mediatica. Trattano video della leadership e dei politici russi, pubblicano foto divertenti e studiano le strade di Mosca. Se l’ambasciata statunitense a Mosca ha un minuto libero, lo dirà al presidente Biden, che a sua volta lo dirà ai parenti di Whelan e Griner”.