ROMA – Non si fermano i negoziati: ad annunciarlo è stato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: “Dovrebbero esserci contatti anche oggi”. Ottimista pure la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo la quale “il fatto stesso che i negoziati stiano continuando è un segno di progresso”.
Intanto in una intervista James Cleverly, numero 2 del Foreign Office, ha dichiarato che il bombardamento sul teatro di Mariupol “sembra essere stato un attacco deliberato contro un obiettivo civile frutto di un’evidente violazione del diritto internazionale”. Mentre il Cremlino lo ha addebitato “alla milizia ultranazionalista ucraina del battaglione Azov”.
Il bunker ha retto
Ma il teatro trasformato in rifugio ha comunque retto all’impatto. Lo ha assicurato il parlamentare ucraino Sergiy Taruta: “Dopo una notte all’oscuro – ha scritto su Fecebook – al mattino del 22mo giorno di guerra finalmente una buona notizia da Mariupol: il bunker ha tenuto, la gente esce fuori viva”.
La bozza
Secondo il portavoce Peskov “la bozza del Financial Times su un presunto accordo tra Russia e Ucraina contiene molte informazioni sulle questioni all’ordine del giorno, che sono state rese pubbliche in precedenza, ma l’atto è stato compilato in modo essenzialmente errato, “ci sono alcune cose corrette, ma nel complesso non è vero. Il lavoro continua – ha concluso – Vi informeremo quando ci saranno progressi”
La telefonata
Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha sentito al telefono quello ucraino Dmytro Kuleba che ha precisato: “La resistenza Ucraina è resistenza europea, argine ad avanzata violenta e pericolosa dell’esercito russo”. Di Maio ha ribadito che “l’Italia sostiene il popolo ucraino” per cui “massimo sforzo per ritrovare pace e fermare atroce guerra che sta causando sofferenza e morte”. Mentre è appena giunta la notizia a firma di Viacheslav Chaus, capo dell’amministrazione regionale di Chernihiv che “nelle ultime 24 ore, 53 corpi di persone civili uccise dai russi sono stati portati all’obitorio”.