KIEV – “Mosca non vuole applicare l’accordo firmato in Turchia”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha accusato il Cremlino di aver lanciato quattro missili su Odessa che hanno colpito, tra l’altro, anche il porto commerciale, snodo essenziale per l’accordo sul grano firmato solo pochi giorni fa dalle rappresentanze dei due Paesi belligeranti.
Le accuse
Dura l’accusa del presidente ucraino: “Vladimir Putin – ha detto – ha sputato in faccia all’Onu e alla Turchia”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario di Stato americano, Antony Blinken che, oltre a condannare l’attacco al porto di Odessa, ha anche manifestato palesi “dubbi sulla credibilità di Mosca”. Ma dal Mosca arrivano smentite sul fantomatico lancio di missili e che “alcuni razzi puntavano a colpire i depositi di grano”.
I prigionieri
Secondo il governatore della Regione meridionale di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh “i russi hanno rapito almeno 415 persone dal 24 febbraio e almeno 170 sono ancora tenute prigioniere”. La notizia è stata riportata dal Kiev Indipendent. Intanto è di queste ore la notizia che “i sistemi di difesa aerea russi hanno respinto un attacco delle forze armate ucraine a Melitopol”. Lo ha detto il responsabile dell’autoproclamata amministrazione russa nella regione ucraina occupata di Zaporozhzhia Vladimir Rogov.