CASERTA – Diciamolo subito: c’è in giro molta gente che rosica perché, dopo dodici giorni di guerra, tra Israele e Iran è scoppiata
la pace. Si tratta sostanzialmente degli stessi inconsolabili che si stracciano le vesti perché a Gaza ancora si continua a combattere nel
mentre si dolgono del fatto che gli Ucraini continuino testardamente a difendersi contro l’invasore russo. Tutti sembrano soffrire di una strana patologia che potremmo dire si manifesta a “geometria variabile”. Quando infatti ad attaccare sono gli Americani oppure gli Ebrei, oppure ancora paesi a regime occidentale, eccoli manifestare la sindrome mentale della distopia, ossia la rappresenta- zione di una società immaginata indesiderabile, spesso caratterizzata dalla vocazione di opprimere se non sopprimere la libertà, nazioni a regime capitalistico e quindi dedite allo sfruttamento dei diseredati, pervase da una primordiale pulsione mercantile e speculativa. L’ottica distorta di costoro, alla fine, trae origine dal loro portato culturale e credo politico: il socialismo, lo statalismo ed ìl pauperismo. Quando invece accade l’esatto contrario ed a colpire cioè sono i Russi, gli Iraniani, i Palestinesi (questi utilizzati normalmente come scudo dai loro veri “padroni”, i terroristi di Hamas) o i gruppi para militari degli Hezbollah o degli Uti diventano affetti da un’altra sindrome: la distonia, ossia da una dissonanza ed incoerenza nei ragionamenti. L’eziologia, la causa prima, di entrambe le malattie non è di natura organica né infettiva ma solamente ideologica, derivante dalla consuetudine manichea di giudicare fatti e persone in base ai pregiu- dizi ideologici ed agli interessi politici della loro parte.
In soldoni: piangono per le sventure di taluni e restano quasi impassibili innanzi a quelle degli altri, filosofando, in quel caso, come dei moderni retori. Non accettano la realtà e non accettano neanche le evidenze che pure vengono dai fatti che, come tali, sono opinioni testarde. Non sopportano l’idea che le società occidentali siano aperte e liberali, produttive ed opulente, come se tutte queste prerogative fossero le metastasi di un tumore – del quale si vergognano – ed etichettato con il neologismo apposta confezionato di “suprematismo”. Questi immarcescibili “altruisti” (fare il bene coi soldi degli altri) si flagellano per sentirsi migliori, sovente sono ricchi ed occupano posizioni sociali di privilegio. Eppure si atteggiano pensosi per le sorti degli ultimi! Un modo distintivo, il loro, per sentirsi forse più adeguati se non più sensibili ed intelligenti.
In ogni caso o circostanza per costoro l’Occidente – con la sua cultura, storia, fede, inventiva, capacità ed organizzazione sociale – rimane l’origine di tutti mali. Gli israeliani? Sono ladri di terra. Però si tace sul fatto che quella stessa terra, un tempo desertica, sia stata trasformata in un rigoglioso giardino, nel mentre i dirimpettai arabi languono e vivono accampati ed inoperosi a spese della comunità internazionale, facendosi sottrarre gran parte di quelle copiose e decennali risorse dai terroristi di Hamas che comprano armi e missili per distruggere Israele. E la Russia che invade un paese sovrano per la nostalgica megalomania di un satrapo che governa da decenni con mano assassina? Colpa della Nato che ha accettato le adesioni di altri Stati sovrani i cui parlamenti, oppure il popolo, hanno ratificato quella scelta militare e difensiva!
E vogliamo parlare della Cina e del Vietnam? E’ vero. In quelle nazioni c’è libera iniziativa economica ma anche un’oppressione politica di quelle feroci, eppure nessuno si mette in marcia in segno di protesta, così come in Venezuela dove un dittatore si è proclamato vincitore delle elezioni senza fare il conto dei voti. Anche per quello tutto tace! Siamo a poche migliaia di chilometri da una guerra spietata, da un genocidio del popolo ucraino, esposti alle ritorsioni violente e fideistiche di una banda di esaltati jihadisti pronti a munirsi dell’arma atomica solo perché odiano i nostri stili di vita e la nostra religione.
Ebbene, a fronte di ciò, aumentare la capacità di difesa e di sicurezza della nazione, in sintonia con gli altri partner europei, viene denunciato come un atto esecrabile! Fortunatamente la Storia segue il proprio corso e si incarica di dichiarare bugiardi tanti di questi velenosi maitre a penser strabici, contraddetti in queste ore finanche dalle cronache. Siamo al cospetto di una scena che si ripete ormai da anni: il presunto funerale della pace si celebra quotidianamente con il corredo delle prefiche piangenti e dei politici inconsolabili. Ma, guerra o pace che sia, costoro non escono dal cortile della politica politicante, dei lamenti calcolati, di quel vuoto pneumatico nel quale vivono e che non consente loro di essere propositivi e non apoditticamente degli antagonisti. Finirà tra non molto anche a Gaza perché gli israeliani non potranno più dire no a Trump dopo l’aiuto fornito in Iran, così
come temo non finirà in Ucraina se a Putin non saranno concessi il Donbas e la Crimea. Luoghi ove si dovrebbero confinare molti di quei guitti che calcano la scena politica del Belpaese