Guerra, rapiti due dipendenti della centrale nucleare di Zaporizhzhia

Gli agenti di polizia lavorano in un sito in cui diverse auto sono state danneggiate dopo un attacco russo a Zaporizhzhia, in Ucraina, sabato 15 ottobre 2022. (Foto AP/Leo Correa)

KIEV – Rapiti due dipendenti della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Si tratta del responsabile delle tecnologie informatiche della centrale, Oleg Kostyukov e del vicedirettore generale dell’impianto Oleg Osheka che sarebbero stati portati “in una destinazione sconosciuta”, così come riferito l’agenzia statale ucraina per l’energia nucleare Energoatom.

Le esplosioni
E Kyrylo Tymoshenko, numero 2 dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky, ha informato che a Kiev “ci sono state almeno tre esplosioni stamane” che “sono state colpite le infrastrutture energetiche” e che “è stata lanciata un’allerta aerea in tutta l’Ucraina”. Intanto, secondo l’intelligence militare britannico “poiché la Russia, da agosto, ha subito battute d’arresto sul campo di battaglia, molto probabilmente ha acquisito una maggiore propensione a colpire le infrastrutture civili oltre agli obiettivi militari”. Inoltre “nell’ultima settimana – hanno aggiunto dall’Intelligence – la Russia ha mantenuto un forte ritmo di attacchi contro obiettivi in tutta l’Ucraina, attacchi condotti da missili da crociera, missili di difesa aerea superficie-superficie e veicoli aerei senza equipaggio Shahed-136 forniti dall’Iran”. Si tratta di droni-kamikaze che “l’Iran nega di aver fornito alla Russia. E’ molto probabile che un obiettivo chiave di questa campagna di attacchi sia quello di apportare pesanti danni alla rete di distribuzione energetica ucraina”.

No a negoziati
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskky, ha sottolineato che è in essere “un altro tipo di attacchi terroristici russi: prendere di mira energia e infrastrutture critiche. Dal 10 ottobre – ha aggiunto – il 30% delle centrali elettriche ucraine è stato distrutto, causando enormi blackout in tutto il paese. Non c’è più spazio per i negoziati con il regime di Putin”.

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