ROMA – Sono oltre 5mila i crimini di guerra perpetrati dall’esercito di Putin durante l’occupazione e sui quali si sta indagando. A dichiararlo, la procuratrice generale, Irina Venediktova. Testimonianze parlano di omicidi di civili, violenze e torture compiute anche su donne e bambini. Atrocità sarebbero state compiute anche sulle soldatesse ucraine catturate.
Nuova fossa comune
Intanto grazie a immagini dall’alto nella città di Bucha, dove si sono compiti efferati omicidi è stata scoperta una nuova fossa comune. Il sindaco ha infatti confermato di “aver assistito alle esecuzioni di alcuni suoi concittadini” parlando di 320 civili uccisi durante l’occupazione. “C’erano tre auto di civili che cercavano di evacuare in direzione di Kiev e che sono stati brutalmente uccisi a colpi d’arma da fuoco – ha detto il primo cittadino – C’era anche una donna incinta il cui marito urlava di non spararle. Ma loro hanno sparato e l’hanno uccisa brutalmente”.
Le difficoltà
Nella città di Mariupol dove sarebbero rimaste bloccate più di 160mila persone molte senza “luce elettrica, possibilità di comunicare, medicine, riscaldamento o acqua” la situazione appare al limite, mentre i corridoi umanitari trovano grosse difficoltà ad evacuare i cittadini. Gli 007 militari di Londra hanno comunicato che “le truppe di Mosca hanno impedito l’accesso degli aiuti umanitari, probabilmente per esercitare pressione sugli occupati e indurli alla resa”.
L’invito
Continuano i bombardamenti: questa notte si sono udite esplosioni a Leopoli, nel sudest. A Kiev sarebbe stata scoperta una nuova fossa comune nei pressi di una chiesa. Il sindaco ha invitato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a “venire nella città di Bucha a vedere di persona i corpi delle persone uccise, a guardare negli occhi le loro famiglie, le loro madri, mariti o bambini diventati orfani”.