AVERSA – Doveva essere una giornata di sport e festa, e lo è stata. Ma è stata anche molto di più, nel bene e nel male. Un pomeriggio epico e surreale quello vissuto al “Bisceglia” di Aversa, dove la Real Normanna ha conquistato una storica promozione in Serie D battendo col punteggio di 2-0 il Modica e ribaltando il 3-2 dell’andata. Un’impresa calcistica che ha fatto esplodere la gioia di una città intera, finalmente tornata a sognare dopo anni di sacrifici e delusioni Una rimonta da favola, firmata da una squadra che ha saputo crederci fino in fondo, trascinata dal cuore del proprio pubblico, accorso in massa per spingere i ragazzi verso un traguardo che sembrava impossibile. Il “Bisceglia” è diventato un catino ribollente di passione, un teatro ideale per scrivere una pagina indelebile della storia calcistica normanna.
Ma a rovinare la favola è stato l’incubo della violenza. Già prima del fischio d’inizio, l’atmosfera si è fatta incandescente: un gruppo di facinorosi, presumibilmente riconducibili all’area ultras locale, ha attaccato il pullman del Modica, colpendolo con un sasso che ha mandato in frantumi il finestrino del conducente. Un gesto vigliacco e pericoloso, che avrebbe potuto provocare gravi conseguenze. Le tensioni sono
proseguite anche all’interno dello stadio: scintille negli spogliatoi tra le due squadre nel pre-gara e clima sempre più rovente sugli spalti. Ma il peggio è arrivato al termine della partita. Allo scadere del match, mentre i tifosi aversani esplodevano in un tripudio di gioia, i supporter siciliani hanno dato il via a una vera e pro- pria guerriglia urbana. Sono stati esplosi almeno cinque petardi nei pressi del bar dell’impianto, mentre due ultras del Modica, armati di mazze, sono riusciti a scavalcare le recinzioni e a penetrare nel settore della Tribuna Romaniello,
frequentato da famiglie e bambini.
Attimi di panico e caos totale: urla, fuggi fuggi generale, spintoni. Diversi i contusi, per fortuna nessuno in gravi condizioni, ma resta la macchia su una giornata che doveva essere solo festa. Le forze dell’ordine sono intervenute per riportare la calma, mentre la società Real Normanna ha espresso ferma condanna per ogni forma di violenza, sottolineando la totale estraneità della squadra ai fatti accaduti. Ora si attende l’esito degli accertamenti della Digos e della Lega, che valuteranno eventuali provvedimenti disciplinari. Ma la speranza, dopo un pomeriggio tanto contrastato, è che la promozione in Serie D possa diventare un’occasione per crescere anche nella cultura sportiva, imparando che il calcio è passione, identità, ma mai violenza.