Guerruccio Della Ventura in cella per 2 anni: è il fratello del capozona dei Belforte a Caserta

Guerruccio Della Ventura

CASERTA – Deve scontare due condanne definitive, il fratello del boss Della Ventura, Guerruccio, resterà in carcere per altri due anni. Era già dentro dopo un tentato omicidio ai danni di un amico che lo ospitava ai domiciliari. Le sentenze riguardano un tentato furto, maltrattamenti familiari e lesioni aggravate e prevedono una detenzione fino al due maggio del 2026. Se però avrà diritto alle liberazioni anticipate di cui potrebbe beneficiare per 225 giorni complessivi, potrebbe lasciare il carcere il 17 settembre del prossimo anno. A determinare la complessiva da scontare pari a due anni e 4 mesi che decorre dallo scorso tre gennaio è stato l’ufficio esecuzioni penali della procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Guerruccio Della Ventura, 44 anni, fratello del capozona storico dei Belforte a Caserta Antonio, fu arrestato lo scorso 23 dicembre. Si trovava ai domiciliari presso l’abitazione di un 50enne.

Fu arrestato per aver colpito con due fendenti proprio l’uomo che lo ospitava in casa. Lui, Della Ventura, in quell’abitazione ci si trovava in quanto lo aveva indicato come luogo in cui scontare gli arresti domiciliari per un altro reato. Il 44enne stava scontando gli arresti domiciliari presso l’abitazione di un suo amico quando, a seguito di un litigio scaturito per futili motivi, prelevò un coltello da cucina sferrandogli due fendenti, alla parte alta della coscia sinistra. La vittima riuscì a scappare dalla sua abitazione fino ad accasciarsi a terra in una pozza di sangue all’esterno del rione Falcone. Ad allertare i carabinieri fu una donna che passando in strada notò l’uomo il ferito a terra. Al loro arrivo, prima che il malcapitato venisse trasportato in ospedale, i carabinieri riuscirono a farsi raccontare l’accaduto.

Immediatamente si recarono presso l’abitazione teatro dei fatti dove individuarono e bloccarono l’autore del ferimento che ammise le sue responsabilità. L’arma del delitto, rinvenuta nel lavandino di quell’abitazione, fu sequestrata. La vittima trasportata all’ospedale di “Sant’Anna e San Sebastiano”, fu sottoposta a intervento chirurgico e poi ricoverato in prognosi riservata; non era in pericolo di vita. L’arrestato, dopo diverse ore trascorse nelle camere di sicurezza del Comando provinciale dei carabinieri a Caserta, fu poi tradotto la mattina successiva presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. A portare a termine le prima attività-infoinvestigative e il successivo arresto furono i carabinieri della Compagnia di Caserta).

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