HONG KONG – Sette esponenti del movimento pro-democrazia di Hong Kong sono stati dichiarati colpevoli di accuse come organizzazione e partecipazione di assemblee illegali, nel corso delle proteste contro Pechino nel 2019. Tra loro ci sono il magnate dei media e fondatore del tabloid Apple Daily, Jimmy Lai. Nonché l’82enne Martin Lee, veterano del movimento pro-democrazia di Hong Kong. Lai era già in carcere per altre accuse legate al suo impegno. Agli attivisti, a parte quelli in cella per altre accuse, è stata concessa la libertà su cauzione. A condizione che non lascino il territorio e consegnino i documenti di viaggio. La loro prossima udienza è fissata al 16 aprile. La condanna per partecipazione ad assemblea illegale o rivolta può comportare una pena massima di 10 anni di carcere.
(LaPresse)