HONG KONG – Ennesima notte di scontri a Hong Kong, dove i dimostranti hanno scagliato bombe incendiarie contro la polizia, che a sua volta ha risposto con gas lacrimogeni e cariche.
Hong Kong, 38 feriti negli scontri: 6 sono in gravi condizioni
Sono 38 le persone rimaste ferite in seguito agli scontri di questa notte. Di questi, 5 sarebbero in gravi condizioni. Sono invece 18 le persone in condizioni stabili, mentre 6 sono state dimesse. Un totale di 24 persone, invece, sono state ricoverate tra la mezzanotte questa mattina (ora locale). Tra questi, anche un uomo di 84 anni.
I manifestanti a favore della democrazia sono asserragliati nel campus del Politecnico di Hong Kong (PolyU), che è stato circondato dagli agenti in tenuta antisommossa.
“Chiunque si trova all’interno del Politecnico sta partecipando ad una rivolta“. I manifestanti devono “uscire ed arrendersi“. Lo ha dichiarato un portavoce della polizia di Hong Kong.
Inoltre, la violenza si sta estendendo anche nell’area di Kowloon, nei pressi del Politecnico.
Nel fine settimane arrestate 154 persone
Sono 154 persone le persone arrestate da venerdì a domenica, come ha fatto sapere la polizia. Tra questi, 51 solo domenica qualificatesi come personale medico, paramedico e giornalisti.
La violenza, intanto, non si ferma. Proseguono le proteste per strade della città, ormai in preda all’anarchia. Decine di manifestanti vestiti di nero e con il volto coperto da una mascherina sono tornati in mattinata a bloccare Nathan Road all’altezza del centro commerciale Mira Mall.
Il governo non molla la presa
Intanto il Quotidiano del Popolo, espressione mediatica del Partito comunista cinese, dà voce alle intenzioni del governo. In prima pagina riporta la determinazione politica contro i manifestanti. Per il giornale il futuro di Hong Kong è al suo punto critico e non c’è “alcun margine” per i compromessi nella “lotta” contro i manifestanti anti-governativi
