NAPOLI – Un gruppo di fuoco è ‘sceso’ al rione De Gasperi e ha percorso il viale delle palazzine a velocità ridotta, per farsi notare dagli abitanti. Un ‘gioco di presenza’: per dire ‘qui comandiamo noi’. E’ la prima sintesi della polizia, che ha ricevuto la segnalazione dagli abitanti. Erano tre grossi scooter. Alle 19 in punto, in pieno giorno. Non hanno sparato, ma probabilmente i centauri erano armati. L’obiettivo era farsi notare nell’isolato. A guidare la ‘paranza’ in moto c’era un giovane ras dei De Micco. Lo seguivano altri due veicoli a distanza. “E la questione è tutta qui – spiega un investigatore esperto – al rione De Gasperi ci sono ancora i ‘pazzignari’ (dal rione Pazzigno): imparentati con i Sarno ed ex alleati dei De Luca Bossa. Ostili ai De Micco. E non l’hanno presa molto bene”. Insomma l’incursione è stata avvertita come un affronto. E ora potrebbe aprirsi una nuova stagione di forti tensioni. I De Micco-De Martino potrebbero cercare l’affondo.
La mappa geocriminale è complessa, dopo decine di arresti. E le ‘retate’ delle forze dell’ordine nelle palazzine di edilizia popolare. Per ora sul tavolo degli inquirenti ci sono i racconti dei residenti e le informazioni raccolte dagli agenti in forma confidenziale. Ci lavorano i poliziotti della squadra mobile e del commissariato Ponticelli. Di certo la ‘sfilata’ in moto al rione De Gasperi indica un’azione ben determinata. I De Micco premono sull’acceleratore. La tensione qui è palpabile e più volte si è arrivati ai ferri corti, nel senso letterale del termine. Pochi giorni fa i commando hanno fatto fuoco con una semiautomatica davanti alle palazzine in via dei Mosaici. L’allarme intorno alla mezzanotte, quando i carabinieri del nucleo operativo di Poggioreale e quelli della stazione si fiondano all’altezza del civico tre. Qui sono stati segnalati i colpi di pistola. Quella volta hanno fatto fuoco nel Lotto Zero, nel bunker dei De Luca Bossa-Minichini. Gli investigatori hanno già una pista: è stato un avvertimento alla paranza, decimata qualche giorni fa da una ordinanza cautelare e dunque considerata (dai rivali) più debole e vulnerabile. I militari del nucleo operativo cinturano via dei Mosaici. Sul posto trovano due ogive (nel parcheggio del parco) e due bossoli ed un proiettile inesploso calibro 9×19 (sul marciapiede nel lato opposto della strada). Nessun ferito, né danni a cose. L’area non è videosorvegliata. Il quartiere è da settimane l’epicentro della guerra che contrappone l’alleanza tra i De Micco e i De Martino ‘XX’ alla cupola criminale dei De Luca Bossa-Minichini-Casella. Di più. E’ il secondo raid armato nella stessa strada in poco più di due settimane. Proprio in via dei Mosaici nel pomeriggio dell’8 maggio un gruppo di fuoco aveva sparato all’impazzata. Ma i carabinieri in quel caso erano riusciti a individuare il veicolo usato dal commando: una Fiat Punto di colore scuro. E avevano ricostruito la dinamica: l’utilitaria è passata davanti alle palazzine quasi senza fermarsi alle 16 e 30. Hanno abbassato i finestrini posteriori per fare fuoco: è spuntata una pistola e hanno esploso tre colpi in rapida sequenza (bossoli poi recuperati dai militari). Non un agguato, ma un avvertimento in piena regola nel bunker dei De Luca-Bossa. Ora i riflettori sono puntati sulla Fiat Punto del gruppo di fuoco. A chi è intestata l’auto? Da dove è partita? I carabinieri stanno tracciando il percorso fatto dall’utilitaria quel pomeriggio, esaminano le immagini registrate da altre telecamere nell’isolato. L’obiettivo è intercettare il passaggio della vettura nei fotogrammi. Un lavoro minuzioso, ma che a breve potrebbe portare a stringere il cerchio delle indagini. L’attività è tuttora in corso. I militari di Ponticelli ci lavorano giorno e notte. Intanto la tensione è salita alle stelle. Il rischio di una escalation è concreto. Le forze dell’ordine hanno intensificato i pattugliamenti. Non solo al Lotto Zero. Il motivo è semplice: quello che accade in queste ore nella periferia est potrebbe essere l’inizio di una nuova faida.