I De Micco all’assalto del rione Conocal, proiettili contro un rampollo

Le pallottole piazzate sulla finestra dell’abitazione di un parente del capoclan Antonio D’Amico, alias Fraulella. La ‘firma’ dei Bodo intenzionati ad avanzare

Si parte da un dato certo: i De Micco, oggi, sono il clan egemone a Ponticelli. I sogni di gloria del gruppo Montefusco, capeggiato da Salvatore detto Zamberletto, sono stati spezzati da due episodi: l’omicidio di Emanuele Pietro Montefusco, fratello di Salvatore ucciso in via Argine, e l’arresto dello stesso Zamberletto. Tutto in poco più di due settimane: l’agguato è datato 9 luglio, il blitz (che ha visto finire in manette anche il figlio di Zamberletto e un altro uomo), è del 26 luglio. In 17 giorni, insomma, i Montefusco sono stati estromessi dai giochi. Non si escludono ulteriori inchieste della Direzione distrettuale antimafia su ulteriori presunti affiliati alla fazione criminale del rione De Gasperi, e su ulteriori presunti business criminali (lo spaccio, ad esempio).

Fino a prima del blitz i Montefusco, nel giro di qualche mese, avrebbero guadagnato terreno a scapito dei De Micco, riuscendo a imporre la propria legge sulle piazze di spaccio nella zona dell’isolato 17 del De Gasperi, grazie anche a una ‘sponda’ importante: l’alleanza con i D’Amico del rione Conocal. Ma questa sembra già essere storia vecchia. A proposito di D’Amico, oggi il clan De Micco sembra intenzionato a guadagnare il terreno (poco, a dire il vero) perso sul fronte proprio del Conocal. Di sicuro a perdere forze è stato proprio il clan D’Amico, che negli ultimi tempi ha visto una ‘migrazione’ di massa di uomini nelle file dei De Micco. Il clan egemone, si diceva, e per questo più attrattivo. La cosca più influente e, in un certo senso, ‘in voga’ degli ultimi anni, visti i crolli dei rivali di sempre dei De Luca Bossa (espressione a Napoli est dell’Alleanza di Secondigliano) e dei De Martino, che nel giro di poco sono passati dall’essere potenza di primo piano a poco più che comparse. L’anima criminale di Ponticelli ha una profonda influenza mazzarelliana, più che secondiglianese, ed è per questo motivo che i De Micco sembrano invincibili. Tutto ruota attorno alla capacità d’intimidazione del clan e alla sua disponibilità di soldi e armi. I soldi arrivano dalle piazze di spaccio e dalle estorsioni (anche alle stesse piazze di spaccio), la capacità di far paura è un riflesso della potenza che a Napoli est rappresentano i Mazzarella, alleati dei D’Amico e dei De Micco. Due cognomi e due clan che ricorrono nella narrazione recente delle dinamiche criminali di Ponticelli. Nei giorni scorsi i D’Amico hanno ricevuto un attacco subdolo, ma non per questo meno inquietante di una raffica di spari: qualcuno ha posizionato dei proiettili sulla finestra dell’appartamento in cui vive un parente acquisito del boss Antonio D’Amico, soprannominato Fraulella, nomignolo poi ereditato dall’intero clan. L’ipotesi è che la ‘firma’ dietro il gesto sia dei De Micco. O, meglio, dei ‘nuovi De Micco’, ovvero degli ex giovani dei D’Amico passati nelle file dei Bodo. Solo un’ipotesi, al momento. Il dato certo è che qualcuno ha messo nel mirino il genero del boss e che quel qualcuno difficilmente si fermerà.

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