I De Micco-De Martino incutono terrore a Ponticelli. Raggiunti anche dentro casa gli obiettivi dei sicari

2013

NAPOLI – A Ponticelli, periferia orientale di Napoli, la morsa della camorra torna a stringere con ferocia. Dopo una fase di apparente quiete, si riaffaccia con prepotenza la strategia del terrore messa in atto dal clan De Micco-De Martino, un’alleanza criminale che non fa sconti a nessuno. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati episodi che portano il segno inconfondibile del racket imposto con la violenza: pestaggi brutali,
intimidazioni e gambizzazioni eseguite con freddezza chirurgica da sicari pronti a tutto. L’obiettivo è sempre lo stesso: riaffermare il controllo sul territorio e costringere chi opera nei circuiti dell’economia illegale a versare una percentuale degli introiti al clan.

Chi si rifiuta di riconoscere la “tassa” viene immediatamente punito. Non si tratta solo di avvertimenti o di minacce lanciate tra le righe. Le punizioni arrivano rapide e dirette. Uomini in scooter o in auto si presentano davanti alle vittime, spesso in pieno giorno, le colpiscono con calci, pugni, armi da fuoco, e poi scompaiono. Ma ci sono casi ancora più inquietanti. I sicari del clan non esitano a entrare direttamente nelle abitazioni degli obiettivi. In più di un’occasione le vittime sono state raggiunte all’interno delle proprie case, un salto di qualità che segna un punto di non ritorno nella strategia criminale. Il messaggio è chiaro: non esistono rifugi sicuri, il controllo del clan arriva ovunque.

Le indagini delle forze dell’ordine, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono in corso. Gli investigatori ricostruiscono trame e rapporti, monitorano spostamenti e intercettazioni, raccolgono elementi per rafforzare le accuse contro chi gestisce le fila di un’organizzazione che si muove come un’azienda della paura. Nonostante gli arresti eccellenti degli anni scorsi e gli sforzi della magistratura, i De Micco-De Martino continuano a rigenerarsi, a reclutare giovani pronti a salire in sella per qualche centinaio di euro, a spadroneggiare nei vicoli di un quartiere troppo spesso lasciato solo. La popolazione, stretta tra la paura di parlare e la rabbia per lo stato di abbandono, si ritrova ancora una volta ostaggio di un sistema di potere che non guarda in faccia nessuno.

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