NAPOLI – L’area nord è in fermento. Il clan Di Lauro conquista quasi tutte le piazze di spaccio, senza sparare un colpo. E relega gli Scissionisti ai margini del quartiere. Il clan Marino si allea con Cupa dell’Arco, per continuare a gestire gli ‘affari’, ma per conto dei Di Lauro. Una sorta di ‘costola’. Lo hanno accertato gli investigatori ed è scritto nell’ultima informativa trasmessa alla Procura. Di più. Il clan che fu di Ciruzzo ’o milionario ha conquistato mezza Scampia e Secondigliano ed è tornato in auge, quasi come ai tempi della faida.
Ma oggi non ha più rivali. Come abbia fatto, quello gli inquirenti non se lo spiegano ancora. Ma andiamo con ordine. Ecco la mappa: ora la cosca gestisce le piazze di spaccio in via Duca degli Abruzzi, nella cosiddetta ‘33’ in via Giuseppe Fava, alle Case Celesti e pure al corso Secondigliano, nel lato verso il quadrivio. In pratica sono tornati a macinare soldi come solo loro sanno fare. Una macchina da guerra. Proprio come ai tempi d’oro dei Di Lauro. Non solo. Un investigatore fa notare un piccolo dettaglio, per chi avesse ancora qualche dubbio: “Un loro rampollo gira con un Suv Lamborghini verde smeraldo e un guardaspalle: il messaggio è chiaro. Qua ci sono i denari e qua comandiamo noi”. Di solito ‘comanda’ chi ha i soldi in tasca. Anche nella criminalità funziona così. Andiamo avanti. Dunque non più solo rione dei Fiori, la loro storica roccaforte.
Ma una avanzata complessiva in tutti i quartieri e in ogni direzione. Sempre le forze dell’ordine tracciano i binari di questo mutamento di Cupa dell’Arco (nemmeno troppo rapido, perché sa settimane dicono che i Di Lauro sono in crescita). Oggi comandano in quasi tutta l’area nord: controllano le piazze di spaccio e il contrabbando di sigarette. Non si muove una foglia, senza il loro consenso. E dove sono finiti gli Scissionisti? Solo qualche anno fa i Di Lauro erano relegati nel Terzo Mondo e gli Spagnoli attaccavano duramente, se solo mettevano il piede fuori. E oggi? Forse è il contrario. Anche se – per gli investigatori – non c’è scontro, si sarebbero divisi il territorio in modo perfetto.
Probabilmente con una mappa non proprio chiara. Ma abbastanza definita, per non pestarsi i piedi. Infatti non ci sono faide. Agli Scissionisti degli Abbinante-Notturno restano lo chalet Bakù, il lotto T/A e il lato del corso Secondigliano verso le Vele. Se lo fanno bastare. Non conviene a nessuno fare la guerra. Se ne sono accorti tutti. Ma come hanno fatto i Di Lauro ad emergere così in fretta? In molti credevano che dopo l’arresto di Marco Di Lauro (latitante da 14 anni), il destino fosse segnato. Noto con il soprannome F-4, perché quarto figlio di Paolo Di Lauro. E invece a distanza di tre anni. Era il due marzo 2019 quando scattò il maxi blitz nel quartiere Marianella, in via Emilio Scaglione, grazie a un’operazione congiunta di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Si disse un colpo durissimo alla cosca di Cupa dell’Arco.
Ora Secondigliano è di nuovo un quartiere sotto ai riflettori della magistratura. Qui nelle ultime settimane è successo di tutto. Anche se sottotraccia. Ne sono certi gli inquirenti, che cercano di ricomporre il ‘puzzle’. Non è facile, perché molti eventi non sono emersi. Lo spiega bene un investigatore: “Quando i clan fanno soldi, non c’è guerra. E dall’esterno purtroppo non si vede nulla. Dal territorio ci arrivano pochi segnali”. Per ora qui non si muove una foglia. Ma gli scenari tracciati dagli nell’informativa sono da brivido.
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