I ‘finti tonti’ di Forza Italia all’attacco di Salvini

La Carfagna ancorata al sogno di un centrodestra unito

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi in foto Mara Carfagna

MILANO – Gli esponenti di Forza Italia non hanno intenzione di mettersi l’anima in pace e tornano, a giorni alterni, a fare pressing sul vicepremier Matteo Salvini affinché si ravveda, mandi a carte quarantotto ‘l’alleanza’ di governo con il Movimento 5 Stelle e si impegni a rilanciare il centrodestra.

La gufata

Il presidente del Parlamento europeo indossa i panni del ‘veggente’. Più che una previsione rispetto alle sorti del governo giallo-verde Antonio Tajani sentenzia: “Non ce la fanno a governare per 5 anni”. Un pensiero che nasconde la speranza di una retromarcia di Salvini che riporti in auge anche Forza Italia, ridotta ai minimi storici nei sondaggi.

In pratica ci si aspetta che il leader leghista faccia da traino alle forze politiche di centrodestra che da sole stentano a rimettersi in pista.

Domandare è lecito

Rispondere è cortesia. “Salvini dica da che parte vuole stare”. Ammonisce Tajani che, probabilmente, preferisce far finta di non vedere. Non c’è bisogno di dichiarazioni quando, a distanza di diversi mesi dalle elezioni, ad ogni accorato appello rivolto al leghista non è seguita che un’unica risposta: il governo giallo verde va avanti. Verità che è nei fatti visto che i pentaleghisti continuano a lavorare, non senza frizioni o difficoltà, alla manovra di bilancio. E Forza Italia non sa che pesci prendere.

Con la Lega si vince

Ne è convinta la vicepresidente della Camera Mara Carfagna che torna ad invitare il ministro dell’Interno a ricompattarsi con Fi e Fdi. “Il centrodestra deve essere unito perché l’alternativa è quella di consegnare tutto al Movimento 5 stelle, che è l’altro progetto, l’unico, competitivo – dice. – Se la Lega che oggi è socia minoritaria di un governo a guida M5s non vuole consegnare anche i governi regionali a Toninelli e soci forse è meglio che già da ora lavori alla ricostruzione del centrodestra, rispettando gli alleati, come ha sempre fatto Forza Italia con lei quando era al 3%”. Affermazioni che risuonano come minacce.

Nessun piagnisteo dalla Meloni

Non che Fdi non abbia bisogno di uno slancio nuovo per sperare di essere una forza politica competitiva non relegata al solo 4% per sempre, eppure l’atteggiamento del leader Giorgia Meloni è meno piagnucolante. “Facciamo un’opposizione seria – spiega. – Non avendo accordi di nessun tipo possiamo dire si alle cose che condividiamo e no a quelle che non ci vedono d’accordo”. Nessun invito a Salvini per un ritorno a casa. La Meloni il centrodestra lo ha già dato per spacciato, almeno su scala nazionale e almeno per il momento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome