CASERTA (Roberto Della Rocca) – E’ cominciata come programmato, senza timore dell’annunciato maltempo, la campagna elettorale degli allevatori bufalini che, da ieri pomeriggio, sono impegnati a Borgo Appio, a Grazzanise, per allestire l’area di presidio che sarà occupata fino al prossimo 25 settembre, giorno in cui si terranno le elezioni politiche. Una campagna elettorale ‘asimmetrica’ sostengono gli allevatori bufalini messi in ginocchio dalle decisioni adottate dalla Regione Campania e dall’Istituto Zooprofilattico per contrastare la brucellosi. Una lotta che si è trasformata in una mattanza, secondo gli allevatori, ampiamente ingiustificata. Un presidio con gazebo e un palco su cui, in questi 25 giorni si alterneranno anche i leader nazionali della politica. Lo conferma a Cronache Gianni Fabbris, il portavoce del movimento degli allevatori che, nell’assemblea di ieri sera, hanno approvato le modalità con cui si affronterà il mese di campagna elettorale e su come accogliere gli ospiti che arriveranno per incontrarli. “Abbiamo preparato delle regole precise che presenteremo ai candidati e ai leader che vorranno venire a confrontarsi con noi e ci teniamo a far sapere a tutti che non abbiamo amici e nemici nella politica. Tutti quelli che verranno a Borgo Appio al nostro presidio saranno trattati allo stesso modo”, precisa Fabbris che, domani mattina sarà presente alla conferenza stampa convocata per presentare il manifesto che gli allevatori bufalini intendono lanciare. Un manifesto in nome della ‘riforma agraria’ che il prossimo parlamento dovrà approvare perchè, per gli allevatori bufalini, il problema non riguarda solo loro ma tutto il comparto agricolo nazionale messo alle corde dalle multinazionali e dalla speculazione. Tanto grave la situazione dal non aver dubbi sul senso da attribuire a questa battaglia. “Il mondo dell’agricoltura è come un esercito in rotta. L’immagine che useremo più spesso nel prossimo mese sarà proprio questa: la finanza globale e le multinazionali hanno sfondato la linea e abbiamo una linea del Piave da ricostruire. Per noi, vincere questa battaglia – fa sapere Fabbris – significherebbe battere tutta la speculazione che si sta facendo sulla pelle degli animali e degli imprenditori, una battaglia in nome di tutti gli agricoltori che sono nelle nostre stesse condizioni anche se in settori diversi”. Chiaro anche l’intento nei confronti dei politici che si alterneranno nel prossimo mese a Grazzanise: si parla di Matteo Salvini e Giorgia Meloni ma anche di Giuseppe Conte e del segretario del Pd Enrico Letta che potrebbe tentare nella difficile opera di ricucire con il mondo bufalino dopo la rottura operata da Vincenzo De Luca (nel tondo). “Chiederemo conto ai partiti di quello che è stato fatto su questo territorio per fermare questa tragedia e chiederemo loro cosa intendono fare per quella riforma agraria indispensabile e non più rinviabile” ha concluso il portavoce Gianni Fabbris.
I leader dei partiti dagli allevatori
Domani si presenta il manifesto. Fabbris: “Serve una nuova riforma agraria”