NAPOLI – Si riaccende lo scontro tra i Licciardi e gli emergenti della Vanella Grassi per il controllo delle palazzine nel quartiere Secondigliano. Gli investigatori hanno elevato al massimo il livello di allerta nell’area nord della città. Tra pochi giorni sarà scarcerato il
fratello di Maria Licciardi: Vincenzo Licciardi, detto ’o chiatto, considerato al pari del ‘boss in gonnella’. Vincenzo Licciardi è detenuto nella casa circondariale di Opera. Quando fu arrestato nel 2008 in una villa a Cuma dalla squadra mobile era considerato l’ultimo capo dell’Alleanza. Tra i 30 ricercati più pericolosi d’Italia ancora in libertà. Insomma un personaggio di primo piano. Da qui la necessità per le forze dell’ordine di elevare l’allerta. Anche perché nelle ultime settimane la tensione tra i clan è salita alle stelle.
Le nuove leve della Vanella Grassi hanno fatto il buono e il cattivo tempo, provocando dure reazioni dei grossi cartelli. Scorribande in scooter e ‘spavalderie’ per l’intera estate. Tanto da sfiorare lo scontro armato anche con i Di Lauro, esasperati dai baby boss. In sostanza la Vanella ha schierato nella strade di Secondigliano decine di ragazzi di 20 e 25 anni, armati fino ai denti, che seminano il panico nelle palazzine. Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori, le nuove leve vanelliane si muovono con spavalderia, un atteggiamento che infastidisce non poco i boss storici di Secondigliano (discorso diverso a Scampia, dove la Vanella è meno forte, tanto che i Cancello l’hanno cacciata dal Lotto G in via Labriola). Le scaramucce a Secondigliano sono andate avanti l’intera estate. Fino a quando un ras dei Di Lauro li ha affrontati pubblicamente in una sala da barbiere. Risultato? I tre baby boss vanelliani sono tornati poco dopo con una pistola e hanno sparato davanti al negozio, quando lui era ancora dentro. Secondigliano è diventato una trincea in 24 ore.
Gli scenari sono inquietanti: i Licciardi potrebbero sposare la tesi dei Di Lauro per ridimensionare lo strapotere dei baby boss della Vanella Grassi. Gli sviluppi sarebbero imprevedibili. La vecchia guardia, un tempo guidata da Salvatore Petriccione, detto il marinaio, non c’è più, decimata da inchieste e decine di arresti. Adesso in strada ci sono le nuove leve, meno avvezze a sedersi al tavolo della mediazione e delle trattative. Gli investigatori lo sanno bene. Al momento i Licciardi hanno avviato una battaglia per ‘sopravvivere’. Non ci sono più capi carismatici e la cosca è vulnerabile, anche se è inserita nel cartello dell’Alleanza di Secondigliano. Pietro Izzo, che gli inquirenti considerano l’ultimo leader ancora libero, è ricercato dalle forze dell’ordine. Dopo di lui non c’è nessuno. Il vuoto, per usare parole di un investigatore esperto, che la Vanella vorrebbe colmare. Ma presto il vento potrebbe cambiare.