NAPOLI – Moderati e riformisti, il nuovo gruppo nato in consiglio regionale e formato da Massimo Grimaldi, Stefano Caldoro, Livio Petitto e Gennaro Cinque, ha un nome che fa pensare ai centristi e ai deluchiani. Ma il posizionamento di questa nuova formazione è chiaro: nel centrodestra, all’opposizione di Vincenzo De Luca. Non sono, quindi, Grimaldi e Caldoro, ex di Forza Italia, ad avvicinarsi alla corte del presidente della Regione, bensì Petitto, ex Pd, e Cinque, eletto nelle liste di Caldoro e per un tratto di consiliatura passato in maggioranza, a virare a destra. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello, ha chiesto le dimissioni di Grimaldi dall’ufficio di presidenza in quanto quella casella era stata assegnata a Forza Italia. Ma il consigliere socialista, rispondendo alle domande di ‘Cronache’, chiude la porta a questa ipotesi.
Consigliere, cosa pensa della richiesta fatta da Fulvio Martusciello affinché lei lasci l’incarico nell’ufficio di presidenza?
E’ pretestuosa e infondata. Mi sembra più qualcosa di personale che un attacco politico. Di politico non c’è niente, atteso che dal 2005 ad oggi sono sempre stato nel centrodestra e in questa coalizione resterò. Il gruppo che si è costituito è saldamente all’opposizione. Tutta la mia attività politica è sempre stata dalla stessa parte. Nessuno può contestarmi la mancata coerenza.
Eppure Moderati e riformisti sembra un nome che può star bene nel centrosinistra.
Ma no, la parola riformisti richiama la tradizione socialista e craxiana che è sempre appartenuta al centrodestra. Noi non ci spostiamo dalla coalizione, non c’è alcun richiamo alla sinistra. Chi conosce la mia storia sa bene che la mia provenienza è chiarissima. Mai con la sinistra. Figuriamoci con questa.
Però anche Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi si definiscono moderati. E’ possibile aprire un confronto con queste forze?
Si può dialogare, certo, ma sempre nell’ambito del centrodestra. Si può dialogare con chiunque sia alternativo al Pd e ai 5 Stelle e a Vincenzo De Luca.
Ciò che resta di Forza Italia ora è nel gruppo Misto, può essere un vantaggio per il governatore?
Non so se è un vantaggio o meno, so soltanto che il capogruppo del Misto (Corrado Matera ndr) è un esponente della maggioranza di De Luca. Poi ci sono le individualità, non credo che Cascone possa sostenere il presidente, però è vero il fatto che Forza Italia è nel Misto capeggiato da un esponente fedele al governatore.
Forza Italia, pur avendo un solo consigliere, non poteva mantenere il gruppo in base ai diritti quesiti?
Certo, ma Martusciello non ha voluto. Ha negato al collega Cascone la possibilità di mantenere vivo il gruppo di Forza Italia.
Per mesi il suo nome, insieme a quello di Stefano Caldoro, è stato accostato a Fratelli d’Italia. La nascita di Moderati e riformisti è un passo verso Giorgia Meloni o l’inizio di un percorso diverso?
Tutto quello che abbiamo messo in campo punta a rafforzare l’unità del centrodestra e la sua leadership che è indiscutibilmente quella di Giorgia Meloni. Non c’è alcun dubbio: il nostro interlocutore è lei.
E perché non entrare direttamente a far parte di Fratelli d’Italia?
E’ un percorso che stiamo avviando, il gruppo nasce per unire, non per dividere, la logica che ispira questa formazione è territoriale, per il futuro vedremo. Abbiamo portato consiglieri dal centrosinistra al centrodestra, non il contrario. Fratelli d’Italia resta il nostro riferimento.
© RIPRODUZIONE
RISERVATA
I ‘Moderati’ sono di destra: “La nostra leader è Meloni”
Fi sparita dal consiglio regionale, Grimaldi: “Colpa di Martusciello”