I NOMI. Oltre al sindaco Coppola altre 16 indagati. Ecco gli appalti del “sistema Sorrento”

2845
Massimo Coppola e Raffaele Guida (Lello il Sensitivo)

SORRENTO – Un vortice di appalti pilotati, pressioni politiche, affidamenti sospetti e tangenti consegnate nei ristoranti. E’ questo il volto emerso dall’inchiesta che ha travolto il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, arrestato lunedì sera in flagranza di reato mentre intascava soldi da un imprenditore della refezione scolastica (LEGGI QUI L’ARRESTO). Un gesto che ha fatto scattare un’operazione più ampia, svelando una rete di rapporti torbidi tra amministratori, funzionari e imprenditori locali. Al centro, un presunto sistema corruttivo radicato e metodico: quello che la Procura definisce il “sistema Sorrento”.

Uno degli appalti finiti sotto la lente è quello per il restyling del Campo Italia, annunciato ad aprile con una spesa prevista di 7 milioni di euro. Un intervento atteso da anni, ma già segnalato come irregolare dall’Anac, che a gennaio aveva denunciato un “artificioso frazionamento” degli incarichi progettuali: tre affidamenti diretti a tre professionisti diversi, per un totale di 445mila euro, una pratica vietata dalle norme sugli appalti pubblici. Ma l’amministrazione ha tirato dritto, incurante dei rilievi, mentre nel frattempo prendeva forma l’indagine.

Un altro filone dell’inchiesta riguarda gli eventi natalizi del cartellone di eventi ‘Illumino d’Inverno’, con 85mila euro affidati direttamente all’associazione culturale La Fenice, ufficialmente attiva, ma con sede nello studio privato del commercialista del sindaco: il consigliere comunale Vincenzo Sorrentino (nella foto), indagato a sua volta per peculato assieme a Coppola e al rappresentante legale dell’associazione, Danilo Amitrano. La segretaria comunale Candida Morgera aveva già lanciato l’allarme sulle voci economiche generiche nelle determine di spesa. Ma nessun correttivo è stato adottato.

Le indagini della guardia di finanza hanno poi fatto emergere un dettaglio emblematico: il sindaco avrebbe usato una carta di credito intestata a “La Fenice” per pagare una vacanza, nel luglio 2024, in un resort di Paestum, in compagnia dell’amico Raffaele Guida, noto come ‘Lello il Sensitivo’, descritto come uno dei collettori delle tangenti provenienti dagli imprenditori che volevano “sedere al tavolo degli appalti”. Il decreto di perquisizione, 14 pagine firmate dal gip su richiesta dei pm Giuliano Schioppi e Matteo De Micheli, descrive un vero e proprio schema corruttivo. In totale, 17 indagati per corruzione, turbativa d’asta, riciclaggio e peculato. Tra questi, due politici (Coppola e Sorrentino), almeno 6 imprenditori e numerosi dirigenti e funzionari comunali. Tra gli appalti sospetti figurano: la promozione del Brand Sorrento; i servizi demografici e di comunicazione su risorsa mare; la fornitura di panchine smart; i lavori tecnologici al Cinema Teatro Tasso; la progettazione del percorso pedonale costiero a Marina Piccola; la riqualificazione dell’eliporto “Le Tore” (già oggetto di esposto del Wwf per il disboscamento); il recupero dell’edificio accanto al Centro Anziani; il nuovo impianto di illuminazione pubblica in via dei Aranci; i servizi di manutenzione dell’illuminazione urbana.

Secondo la Procura, dietro queste procedure ci sarebbe un sistema coordinato di frodi: Coppola avrebbe ricevuto utilità economiche e favori, grazie alla collaborazione di funzionari pubblici – tra cui Donato Sarno (Cultura), Graziano Maresca (ingegnere comunale), Filippo Di Martino (Ufficio tecnico), Martina Malvone, Maria Grazia Caiazzo, Luigi Desiderio – e di imprenditori ritenuti compiacenti, tra cui Mario Parlato, Aniello Vanacore, Luigi Todisco, Raffaele Guarino, Alessandro Di Domenico. Il punto di non ritorno è arrivato lunedì sera, quando Coppola è stato colto in flagranza mentre intascava una mazzetta da 6mila euro nel ristorante ‘L’Antico Frantoio’, insieme al suo collaboratore di staff Francesco Di Maio, anche lui finito in carcere. Una scena che segna l’apice di un’indagine che, però, è ben lontana dalla conclusione. Secondo gli inquirenti, l’inchiesta su Sorrento potrebbe allargarsi ancora, toccando ulteriori appalti e livelli amministrativi. Le perquisizioni eseguite nella notte tra lunedì e martedì mirano proprio ad acquisire documentazione utile a ricostruire il disegno completo di una gestione che la Procura definisce opaca, predatoria e sistematica.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome