MONDRAGONE – Da capo dei vigili urbani avrebbe sfruttato il suo ruolo per soggiogare chiunque si fosse posto a lui da antagonista rispetto alle proprie iniziative: parole dei pm Daniela Pannone e Maria Alessandro Pinto. Parole che si riferiscono a David Bonuglia e che sono state messe nero su bianco nella sua richiesta di arresto. I magistrati della Procura di S. Maria Capua Vetere, guidata da Pierpaolo Bruni, hanno proposto per l’indagato (che nel frattempo si è svestito della carica di guida dei caschi bianchi) la custodia cautelare in carcere e ora a valutare se disporla o meno sarà il gip Gaudiano (che ha già interrogato l’ex comandante nel corso di un interrogatorio preventivo).
Per i pm, Bonuglia avrebbe mostrato, quando era in servizio, un carattere prepotente, non capace di controllare impulsi aggressivi, presentandosi come autore di sistematici comportamenti prevaricatori, soprusi e abusi di potere nei confronti dei suoi sottoposti, nonché, rincara la Procura, di spregiudicate condotte di illecito uso di beni pubblici. I magistrati, per puntellare questo critico quadro di Bonuglia, hanno inserito un dato che, se ritenuto valido dal Tribunale, risulterebbe allarmante: sono emersi oltre 50 episodi di peculato, in occasione dei quali l’allora comandante dei vigili avrebbe usato le autovetture nella disponibilità del comando per esigenze personali.
L’indagato, nel corso dell’interrogatorio preventivo, oltre a rendere dichiarazioni spontanee (tese a smontare la tesi della Procura), ha anche depositato l’atto con cui, nei mesi scorsi, è stato interrotto il suo rapporto di lavoro con il comando dei caschi bianchi di Mondragone: un elemento che certamente avrà un peso nella valutazione, da parte del gip, delle eventuali esigenze per la misura cautelare richiesta.
La Procura aveva proposto provvedimenti restrittivi anche per altri cinque indagati, ma il gip le ha respinte, non ritenendo necessario neppure disporre l’interrogatorio preventivo. Si tratta dell’ex sindaco Virgilio Pacifico, di Luigi e Giuseppe Piazza, per i quali i pm chiedevano i domiciliari, e di Lorenzo Piazza e Luigi Nappi, che rischiavano l’interdizione dai pubblici uffici
L’inchiesta in cui è stato coinvolto Bonuglia, che ha acceso i riflettori su alcuni aspetti dell’amministrazione guidata da Virgilio Pacifico, ha coinvolto anche altre 20 persone. Nell’elenco stilato dalla Procura si leggono i nomi dei già citati Luigi e Giuseppe Piazza, rispettivamente 39enne e 56enne, dell’ex sindaco Pacifico, di Lorenzo Piazza, 21enne, tutti di Mondragone, e di Luigi Nappi, 58enne di Cellole. La lista prosegue con Martina Grieco, 31enne, Alfredo Nerone, 23enne, Rossella Gentile, 34enne, tutti mondragonesi, Alessandro Buttarelli, 47enne di Palestrina, Daniele Basso, 45enne di Subiaco, Paolo Ceraldi, 43enne di Mondragone, Gianmarco Della Paolera, 37enne di Piedimonte, Maurizio Treglia, 58enne di Formia, Giovanni Taglialatela, 32enne, Andrea Salvatore De Filippo, 33enne, entrambi mondragonesi, Davide Amati, 38enne di Sessa Aurunca, Francesco Antignano, 33enne di Giugliano, Ludovico De Lisa e Aldo Gravante, entrambi 24enni di Mondragone. Per loro non pende alcuna richiesta cautelare. Tutti i 21 sotto inchiesta sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. Il prosieguo dell’attività, che non è ancora chiusa, potrebbe anche far emergere l’estraneità degli indagati rispetto alle ipotesi di reato che vengono loro contestate a vario titolo (che spaziano da reati di peculato, falso alla concussione e altro ancora – le ipotesi di abuso d’ufficio, logicamente, sono cadute dopo l’abrogazione del reato avvenuta nel 2024).
A condurre questa inchiesta sono stati i militari dell’Arma del Reparto territoriale di Mondragone e del Nucleo investigativo di Caserta. Il lavoro dei carabinieri ha innescato anche un altro filone di inchiesta che riguarda altri personaggi direttamente e indirettamente legati all’ex amministrazione comunale.