Il caso Diciotti arriva in Senato, oggi il voto per il processo a Salvini

Pd e LeU favorevoli all'incriminazione, voto contrario da parte di Forza Italia e FdI

ROMA – Il ‘processo sì, processo no’ a Matteo Salvini torna a infiammare e dividere la politica. Il caso Diciotti oggi sbarca nell’aula del Senato: la richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania di procedere contro il leader leghista, accusato di sequestro di persona aggravato, sarà soggetto a votazione. Oggi infatti l’Aula avvierà la discussione generale sul parere espresso dalla Giunta delle immunità, che a febbraio scelse di non consentire l’autorizzazione ad avviare un procedimento penale a carico di Salvini. Decisivi, insieme ai voti della Lega, quelli di Fratelli d’Italia, Forza Italia e del Movimento 5 Stelle. Sarà Maurizio Gasparri, presidente della Giunta e relatore del caso, a illustrare la proposta su cui dovrà esprimersi poi Palazzo Madama.

Salvini: “A testa alta in Senato”, ma chiederà il voto contrario

Salvini parteciperà ai lavori in Senato e, a quanto si apprende, interverrà in aula. “Vado a testa alta in Senato. Se mi arrestassero perché ho difeso i confini e la sicurezza del mio Paese ne sarei orgoglioso”, ha rivendicato con forza il vicepremier e ministro dell’Interno. Parole forti che vogliono testimoniare l’assenza di paura, anche se divergenti rispetto alla richiesta sua e di tutta la Lega di votare “no” all’autorizzazione a procedere in Giunta.

La retromarcia del ministro dell’Interno

Salvini infatti in un primo momento si era non solo detto pronto ad affrontare il processo, ma con sicumera rivendicava l’atto. Difendendo l’operato del governo Conte allo stop allo sbarco dei 177 immigrati presenti sull’imbarcazione Diciotti, rimasta bloccata in agosto nel porto di Catania, si era detto orgoglioso di essere processato per questi motivi. Poi un rapido dietrofront: con una lettera aperta Salvini aveva chiesto di negare l’istanza avanzata dal Tribunale, chiedendo anche ai 5 Stelle di votare per l’immunità.

Verso il voto, divisioni nei 5 Stelle

In Giunta poi Salvini aveva depositato una memoria difensiva, con in allegato due documenti. Uno a firma del premier Conte ed uno firmato da Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. La scelta dei 5 Stelle di votare contro l’autorizzazione a procedere, così come il referendum ‘originale’ lanciato sulla piattaforma Rousseau hanno creato un uragano di polemiche che conserva ancora strascichi. Oggi sarà un’altra giornata di ‘passione’, con i 5 Stelle che potrebbero spaccarsi nuovamente.

Opposizioni divise: Pd e Leu favorevoli alla richiesta dei giudici, Fi e FdI contrari

Hanno già fatto dichiarazione di voto invece le opposizioni. Al netto dei dissidenti grillini, non si può ancora capire chi e quanti non si allineeranno al volere dei capi politici pentastellati. Pd e LeU hanno già chiaramente espresso la propria volontà. I Dem e Liberi e Uguali daranno voto favorevole in Aula alla richiesta dei giudici. Con ogni probabilità, invece, Fratelli d’Italia e Forza Italia voteranno per l’immunità a Matteo Salvini.


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