Inserirli nell’assestamento di bilancio prima del consuntivo era impossibile. Così per ‘contabilizzare’ i risparmi ottenuti da reddito di cittadinanza e quota 100, con lo scopo di evitare la procedura di infrazione dell’Ue, sono stati ‘congelati’ fino al prossimo autunno. La mossa, che ha raggranellato circa un miliardo e mezzo di euro, è stata messa nero su bianco dal consiglio dei ministeri di ieri pomeriggio: ma a votarli non sono stati Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il primo ha disertato il Cdm, il secondo, compreso che il grillino non sarebbe arrivato, ha fatto se ne è andato.
L’assenza del vicepremier del Movimento 5 Stelle aveva insospettito il ministro degli Interni: dietro ci sarebbe il malumore per la vicenda Autostrade. E l’attacco del capo del Mise sui social alla Lega non è sceso giù a Salvini. I pentastellati avevano promesso lo stop delle concessione ai Benetton, ma a quanto pare si tratta dell’ennesima promessa non mantenuta e adesso scaricano la colpa sugli alleati.
Tria dovrà portare all’Ue una misura, tesa a scongiurare la stangata ‘punitiva’ per il troppo deficit, senza l’ok dei due maggiori azionisti del governo: un biglietto da visita per l’Italia non incoraggiante. Un episodio che mostra l’ormai distanza siderale tra le due anime che compongono l’esecutivo.