Il Consiglio di Stato vince un progetto di gemellaggio con la Tunisia

Il progetto dura due anni e mezzo

Foto Ufficio Stampa Quirinale/Paolo Giandotti/LaPresse23-09-2016 Roma - ItaliaPolitcaIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della celebrazione per i cento anni dalla nascita di Aldo Moro, da sinistra Giuseppe Vacca, Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e Renato Moro, Professore Ordinario di Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Roma, oggi 23 settembre 2016 (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

Roma (LaPresse) – Il Consiglio di Stato ha vinto la selezione internazionale relativa ad un progetto di gemellaggio (twinning) con la Repubblica di Tunisia. Per dare quindi sostegno alla riforma della giustizia amministrativa di quel Paese.

“Il successo del Consiglio di Stato italiano – si legge in una nota – è coadiuvato dall’Ambasciata italiana a Tunisi e dal Ministero degli Affari Esteri. Ha infatti prevalso sulla candidatura di un consorzio franco-tedesco coordinato dal Conseil d’Etat. Si pone dunque nel solco di un rafforzato impegno nel settore internazionale per la cooperazione della giustizia amministrativa nel bacino del Mediterraneo”.

Il progetto dura due anni e mezzo

Il progetto, della durata di due anni e mezzo, costituisce una parte centrale del programma di riforma della giustizia in Tunisia. Esso si concentrerà sui settori della redazione delle regole processuali, dell’organizzazione degli Uffici giudiziari, della formazione e della comunicazione istituzionale. E poi si gioverà dell’esperienza italiana sul fronte del Processo amministrativo telematico (PAT) e del decentramento, sul modello dei Tribunali Amministrativi Regionali.

Questo gemellaggio, sottolinea il Consiglio di Stato italiano in una nota, costituisce un tassello importante per la creazione di un network delle istituzioni della giustizia amministrativa del Mediterraneo. Al quale il Consiglio italiano guarda con particolare interesse per costruire un sistema di regole e principi condivisi.

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