ROMA – Distanziamento sociale, posti a sedere obbligatori, tempi di attesa più lunghi e mascherine per tutti. E a sanificare tutto un fiume di dispenser di gel igienizzante tra stazioni e aeroporti. Per il mondo dei trasporti il Coronavirus è già una rivoluzione: come ha sottolineato la ministra Paola De Micheli “dovranno cambiare le abitudini degli italiani”, in primis gli orari di lavoro.
Per affrontare la fase 2, proprio il Mit ha messo un punto una bozza di linee guida, che partono da un punto chiave: per evitare gli assembramenti può essere prevista una differenziazione dei prezzi dei biglietti dei mezzi di trasporto nelle ore di punta. Gli stessi titoli di viaggio non saranno controllati a bordo. Mentre per i passeggeri vale una raccomandazione: “La responsabilità individuale di tutti gli utenti dei servizi di Tpl rimane un punto essenziale. Per garantire il distanziamento sociale, le misure igieniche, nonché prevenire comportamenti che possono aumentare il rischio di contagio”.
Per tutti i passeggeri degli aerei ci sarà l’obbligo di tenere guanti e mascherina per tutta la durata del volo. Ma per esempio al momento il protocollo non prevede sanzione per chi non rispetta o fa rispettare la distanza di almeno un metro utile a scongiurare la trasmissione del virus. Sul tema arriva la stoccata del patron di Ryanair Micheal O’Leary: “Tenere i posti vuoti è un’idea idiota, così non riprenderemo a volare affatto”.
Il Covid-19 ha stravolto tanti aspetti
Il Mit, dal canto suo, cerca di intervenire su bus e tram, a forte rischio con le riaperture del 4 maggio. Si dovrà infatti garantire un numero massimo di passeggeri – usando anche i marker sui posti che non possono essere occupati. Mentre per la gestione dell’affollamento del veicolo il conducente potrà decidere di saltare alcune fermate. E ancora: l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza e/o telecamere intelligenti per monitorare i flussi ed evitare assembramenti. Mentre nelle grandi stazioni ferroviarie ci saranno percorsi a senso unico per separare flussi in entrata e uscita degli utenti.
La bozza del governo affronta il capitolo del trasporto non di linea, ovvero taxi e Ncc. Qui si potranno ospitare sui sedili posteriori al massimo due passeggeri “muniti di idonei dispositivi di sicurezza”. In mancanza dei Dpi, potrà essere trasportato un solo passeggero. In attesa che sulle norme ci sia anche un accordo definitivo con le parti sociali, l’Inail ha pubblicato l’elenco dei Dispositivi di protezione validati ufficialmente. E nel suo report ha ribadito come vadano mappate tutte le attività “prevedendo di norma, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’uso di una mascherina chirurgica”.
Ecco allora che all’interno dei mezzi pubblici è “raccomandabile” – ma non obbligatorio – l’uso per tutti gli occupanti. Non è un caso che la Uil, dopo una videocall con governo e sindacati, abbia chiesto che la sicurezza “sia garantita, oltre che sui posti di lavoro, sui mezzi di trasporto pubblico che assicurano la mobilità dei lavoratori”, rendendo cogente e obbligatorio il rispetto dei protocolli. Muoversi non sarà più come prima: normare gli spostamenti di milioni di italiani è una delle sfide più difficili per Governo e Task force Colao.
Alessandro Banfo (LaPresse)