VENEZIA – Una aggressione di “inaudita ferocia“: è quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Venezia, che ha portato all’arresto di Filippo Turetta, accusato di omicidio aggravato e sequestro di persona per la morte di Giulia Cecchettin. Un soggetto – come riferiscono i quotidiani – giudicato “totalmente imprevedibile”, autore di un “gesto folle e scellerato”, che potrebbe ripetere “nei confronti di altre donne”. L’aggressione – secondo quanto ricostruito finora – è iniziata la sera di sabato 11 novembre alle 23.18. Nel parcheggio a 150 metri dalla casa di Giulia Cecchettin avviene la prima aggressione: la ragazza viene colpita con violenza e trascinata via con la forza. L’auto di Filippo Turetta riparte per fermarsi nella zona industriale di Fossò. Sono le 23.29. La ragazza riesce a uscire dall’auto, ma Turetta la insegue, la scaraventa a terra, le fa sbattere la testa sul marciapiede. Gli specialisti dell’Arma hanno trovato anche del nastro adesivo che potrebbe essere stato utilizzato per zittire la vittima.