E’ già lo scontro nel Governo giallo-rosso: sul tavolo la questione dell’Iva. E così a Palazzo Chigi crescono i dubbi sulla consistenza del nuovo esecutivo. L’oggetto del contendere è l’aumento dell’Iva su cui Pd e Italia Viva sembrano non andare d’accordo.
Il vertice
I rappresentanti del governo cercano di trovare una soluzione, per niente semplice. Con Giuseppe Conte siedono Roberto Gualtieri, Riccardo Fraccaro e i delegati in Cdm dei quattro gruppi di maggioranza: Dario Franceschini (Pd), Luigi Di Maio (M5S), Teresa Bellanova (Italia Viva) e Roberto Speranza (Leu). Presente anche Luigi Marattin, sempre di Italia Viva.
L’attacco di Italia Viva
Sul potenziale aumento dell’Iva, per favorire il taglio delle tasse sul lavoro, i rappresentanti di Italia Viva hanno sentenziato: “Questo governo è nato a inizio settembre per fermare l’Iva – hanno affermato Marattin e Bellanova – e non può a fine settembre aumentare l’Iva. Noi così la manovra al Senato non la votiamo”.
La risposta di Gualtieri
“Questo governo – ha affermato il Ministro dell’Economia – è nato per fermare l’Iva ma anche per tagliare le tasse sul lavoro”.
Ora però bisogna capire come e cosa fare: da dove dovranno provenire gli oltre 5 mld se l’Iva diventa intoccabile. Di Maio aveva confermato che l’Iva non sarebbe stata aumentata “in nessuna aliquota” e che sarebbe stato inserito “il salario minimo”.
Vedremo