Il governo scricchiola su pensioni e reddito di cittadinanza. Tria al lavoro sul rapporto deficit-pil. Moscovici: “Saremo costruttivi nella discussione sul bilancio”

La possibilità di sforare la soglia europea del deficit al 3% per realizzare il contratto di governo preoccupa i mercati. Forza italia ne approfitta per attaccare.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Soglie e numeri. La tenuta del governo gialloverde si misura sulle cifre di pensioni e reddito di cittadinanza. C’è da rientrare sui conti, ma il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e quello della Lega Matteo Salvini, sono pronti a tutto pur di portare avanti il contratto di governo. Anche a violare la soglia di Maastricht del 3%.

Mentre i vicepremier si tirano per la giacca, arriva il monito dell’Ue. “Saremo costruttivi nelle discussioni sul bilancio, nonostante il tono in alcuni casi scortese verso di noi. Ma una correzione strutturale corposa per i conti 2019 sarà necessaria”, ha spiegato a ‘Il Sole 24 Ore’  il commissario agli Affari monetari dell’Unione europea Pierre Moscovici.

Preoccupazione nei mercati

La possibilità di sforare il tetto del 3% di deficit preoccupa non poco i mercati. Le dichiarazioni di Salvini e Di Maio, che ribadiscono la necessità di varare una legge di bilancio che rispetti il contratto di governo senza se e senza ma intimorisce gli operatori. Pensioni e reddito di cittadinanza sono sul tavolo e nessuno è disposto a rinunciarvi. Intanto lo spread ieri è balzato fino a quota 290 punti base. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria in settimana ha cercato di rassicurare sul superamento della soglia. “Non sarà così”, ha dichiarato commentando informalmente l’asta dei titoli decennali che ha visto i rendimenti salire. Nelle ultime ore girano rumor diffusi da ‘La Stampa’, secondo cui Tria starebbe pensando a un rapporto deficit-Pil dell’1,5% nella nota di aggiornamento al Def.

L’attacco di Forza Italia

Mentre pentastellati e esponenti del Carroccio discutono di cifre e soglie per rientrare nei conti delle manovre finanziarie arriva l’affondo di Antonio Tajani.

“Siamo pronti a lanciare un’offensiva politica, – ha dichiarato il presidente del parlamento Ue. – Berlusconi è in ottima forma e a settembre tornerà pienamente operativo”. Sulle ricette economiche del governo si dice preoccupato. “Il pericolo c’è. Siamo meno credibili di Spagna e Portogallo agli occhi degli investitori. Se vogliamo sforare il tetto del 3%, fare il reddito di cittadinanza e tagliare i fondi per l’Ue cosa possiamo aspettarci?”.

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