NAPOLI – “Servono carta igienica, rotoloni, assorbenti, tovaglioli, fazzoletti, creme e prodotti per bimbi, pannolini, carne, frutta, cibo a lunga conservazione, sacchi per la spazzatura”. E’ bastato questo appello, circolato già nella giornata di martedì e rimbalzato con insistenza sui social network, a far scattare la gara di solidarietà che ha rialzato Scampia. Gli sfollati hanno lanciato sos disperati con ogni mezzo, soprattutto sul web, dopo aver trascorso la prima notte tra la sede dell’Università, le palestre delle scuole e i locali di associazioni ed enti del quartiere. Una notte da dimenticare: mancava di tutto, dal cibo alle brande, passando per i cuscini. Molti sgomberati hanno dormito sui pavimenti e sui tavoli. Bisognava agire. Anche perché la rabbia montava. Il passaparola e le condivisioni hanno fatto il resto, fino ad arrivare al mondo dello spettacolo. L’appuntamento è stato fissato da una voce simbolo di Secondigliano e Scampiam quella del cantante Franco Ricciardi, che sui suoi canali social ha invitato la gente comune alle 16 alla sede dell’Università Federico II. Poche parole, tanti fatti. Quelli di una Napoli che per l’ennesima mostra ha mostrato il suo grande cuore. Il suo amore infinito, la sua capacità di resilienza. A guidare le operazioni proprio Franco Ricciardi, che con la voce rotta dal pianto ha trasmesso messaggi di speranza e amore per la sua gente: “I soldi che ho speso per prendere il materiale sono soldi che ho guadagnato grazie a loro. E’ giusto, quindi, che divido ciò che ho con il popolo. Io sono Scampia, io racconto Scampia. L’unica cosa che conta, in questo momento, è parlare poco: facciamo. Chi deve parlare sa cosa dire. Sono qui semplicemente per stare vicino alla mia gente. Teniamoci stretti, uniti si vince. Mi sono messo in prima linea e sono felice. Ho un ‘buco’ vicino al mare, ma quando salgo dal mare il mio pensiero è venire a Secondigliano. Qui c’è la mia terra, ci sono mia sorella, mio fratello. Abito a pochi passi dalle Vele. Qui ci venivo a giocare a pallone quando c’erano le distese di verde. Se è vero che lo Stato ha dato case alle persone di Scampia, non si può dire lo stesso della dignità”.
In prima linea insieme a Franco Ricciardi c’era il conduttore e artista Gianni Simioli, originario di Secondigliano: “Siamo a lutto, siamo addolorati e anche arrabbiati. Quello che è successo è successo perché probabilmente è giunta l’ora di aprire finalmente l’argomento. Ma è triste pensare che ogni volta dobbiamo contare vittime per iniziare a discutere di una problematica e ‘inventarci’ decreti. Scommettiamo che non ne risponderà nessuno? Scommettiamo che faranno passare le persone delle Vele come abusivi? Ora, però, pensiamo a chi se n’è andato e a chi resta”. Con loro anche i rapper Enzo Dong, originario del Rione Don Guanella, e Yung Snapp (al secolo Antonio Lago), di Casoria, la dj Deborah De Luca, il cantautore Maldestro, pseudonimo di Antonio Prestieri, figlio dell’ex boss del clan Di Lauro Tommaso Prestieri, che ha scelto l’arte come senso della vita. Centri nevralgici della raccolta di beni anche le altre sistemazioni degli sfollati. Alle istituzioni la giornata vissuta a Scampia non è passata inosservata: “C’è stata una grande risposta di solidarietà – ha commentato in serata il prefetto di Napoli Michele di Bari – Non si ha idea di quanta attività c’è da parte delle persone, oltre alla fornitura di ogni genere di necessità, tanto che abbiamo creato un centro di coordinamento presso la parrocchia di don Alessandro Gargiulo per pianificare la somministrazione di questi generi. E’ stata una bellissima risposta di solidarietà e sono questi i gesti che fanno grande una comunità”. Il prefetto ha annunciato che stanno per essere risolti i problemi legati all’erogazione idrica. “In alcuni l’acqua è già tornata in mattinata, nella restante parte tornerà entro le 21 di questa sera”. Hanno preso il via, inoltre, i lavori di manutenzione leggera nei cento alloggi dichiarati inagibili: l’obiettivo è “affrettare i tempi per ripristinarne l’agibilità nel giro di poche settimane, due o tre”.
Brande, cibo, acqua. Alla gente di Scampia sono state consegnate tonnellate di aiuti. Beni messi a disposizione da cittadini e privati, da imprenditori, operai, dai titolari di attività di ogni angolo del capoluogo e della provincia. Per provare a capire quanti prodotti siano arrivati agli sgomberati, bisogna servirsi del messaggio divulgato in serata dal Comune di Napoli: “Raccolta generi alimentari per le famiglie sfollate dalla Vela Celeste di Scampia: gli abitanti ringraziano per la grande solidarietà ricevuta ed invitano a non donarne più per evitare di non poter gestire l’enorme quantità”. Napoli e Scampia sono anche questo.