Il litorale crocevia della droga

Il litorale crocevia della droga
Il litorale crocevia della droga

CASTELVOLTURNO – Tre chili e mezzo di hashish, suddiviso in 34 panetti, e sette bustine di marijuana per un peso complessivo di 250 grammi: è lo stupefacente che i carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone hanno trovato all’interno dell’abitazione, in località Ischitella, del 62enne Pasquale Maggio. Oltre agli stupefacenti, i militari hanno sequestrato anche 2 coltelli da cucina e forbici utilizzati, sostengono gli investigatori, per tagliare la droga.

Pasquale Maggio

Conclusa la perquisizione, Maggio è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida che si celebrerà domani mattina dinanzi al giudice Rosario Dello Stritto del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

A coordinare l’inchiesta che ha portato alla scoperta degli ingenti quantitativi di droga è stato il pubblico ministero Gionata Fiore.

L’intervento dei militari rappresenta solo l’inizio di un’attività investigativa che si prospetta molto ampia (per personaggi e cifre che potrebbe coinvolgere): tra i suoi obiettivi avrà quello di comprendere a chi fosse diretto l’hashish e la marijuana rinvenuto a Ischitella. I militari punteranno a tracciare, inoltre, la rete che il 62enne avrebbe sfruttato per avere quei narcotici e si impegneranno per definire se l’uomo sia o meno inserito in un’organizzazione specializzata nel movimentare grandi quantitativi di droga in Campania. Al momento, Maggio è solo accusato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti (non risponde di associazione a delinquere) e, soprattutto, va considerato innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. Ad assistere il 62enne è l’avvocato Ferdinando Letizia.

Il blitz dei carabinieri ha dimostrato ancora una volta la centralità del litorale domizio, e in particolar modo di Castelvolturno, nel mercato dei narcotici. Alcune sue zone rappresentano delle vere e proprie basi logistiche usate per stoccare droga e rifornire altre piazze di spaccio presenti sia nella provincia di Caserta che nell’area di Napoli Nord.

Se negli anni scorsi era stato forte il sentore di un business della droga diventato, ormai, ‘cosa’ solo degli extracomunitari, le recenti indagini della Dda di Napoli hanno dimostrato, invece, come il clan dei Casalesi e le altre organizzazioni mafiose partenopea siano tornate ad avere un ruolo centrale in questo affare. 

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