NAPOLI – Stagione balneare rovente in città. Con un aumento diffuso dei prezzi nelle spiagge, con alcuni stabilimenti che applicano tariffe elevate per ombrelloni e lettini. Il ‘caro spiaggia’ spinge molti napoletani a cercare alternative più economiche, o a optare per le spiagge libere. Abbiamo confrontato il listino prezzi di due lidi a Posillipo e a Sorrento. Nel primo caso per accedere alla spiaggia con ombrellone e due lettini bisogna pagare circa 40 euro. Poi c’è il parcheggio, che può arrivare a 10 euro. I servizi aggiuntivi fanno lievitare ulteriormente la spesa. Bisogna anche includere il pranzo. Si arriva in media per una famiglia con due bambini a pagare cifre elevate, anche oltre 90 euro. Abbiamo provato a prenotare un ombrellone e due lettini in un lido a Sorrento per domenica 17 agosto: costo 80 euro. Se aggiungiamo due bambini a prezzi ridotti, arriviamo a 90 euro (5 euro per bambino). Anche in questo caso serve aggiungere il pranzo e il parcheggio. Si può arrivare a 150 euro totali.
A causa dei costi alti negli stabilimenti, le spiagge libere, come Mappatella Beach (nella foto grande), sono entrare nel mirino e diventate affollate, spesso difficili da trovare. Ma sono poche le spiagge libere a Napoli. Il Municipio il 28 giugno ha aperto l’arenile comunale di Bagnoli con ombrelloni e sedie sdraio. Tra le poche spiagge libere c’è la Gaiola a Posillipo. Offrono un’alternativa per chi cerca di risparmiare, ma spesso sono strapiene di bagnanti. Andare al mare sta diventando un lusso.
“Arrivano centinaia di segnalazioni di cittadini scontenti – racconta al telefono Giovanni Berritto di Federconsumatori – il caro spiaggia, insieme alla riduzione del potere d’acquisto, è una bomba per le famiglie. Dal 2023 al 2024 abbiamo avuto aumenti fino al 25 per cento. Nel
2025 siamo arrivati in alcuni casi ad aumenti fino al 50 per cento. Un record. E’ diventato pesante economicamente per le famiglie portare i bimbi al mare. Le zone più care sono quella sorrentina e Posillipo. Noi diamo consigli agli utenti. I napoletani possono puntare anche al litorale flegreo e a una parte del Salernitano. Non parlo di tutto il Cilento, ma della zona di Pontecagnano, per intenderci. Qui i costi sono ancora accessibili. Non solo. Molte famiglie arrivano tardi in spiaggia, o vanno via presto nel pomeriggio. Proponiamo di optare per la mezza giornata, con una riduzione in media del 30 per cento. Anche così si abbattono i costi. Va aggiunto, che è una limitazione, una soluzione tampone: i costi andrebbero limitati in altro modo. Proponiamo un regolamento per calmierare i prezzi. Inoltre serve espletare le gare d’appalto per le concessioni agli stabilimenti balneari. Ad oggi c’è un utilizzo del demanio pubblico, che non risponde al bene sociale e all’interesse dei cittadini”.