Il mondo del giornalismo piange la scomparsa di Andrea Purgatori

Foto LaPresse - Spada 13 Luglio 2017 - Milano ( Italy ) Presentazione Palinsesti La7 Spettacolo Nella foto: Andrea Purgatori Photo LaPresse - Spada July 13, 2017 Milan ( Italy ) Entrainment Presentation palimpsest canal La7 In the pic: Andrea Purgatori
Foto LaPresse - Spada13 Luglio 2017 - Milano ( Italy ) Presentazione Palinsesti La7Spettacolo Nella foto: Andrea PurgatoriPhoto LaPresse - SpadaJuly 13, 2017 Milan ( Italy )EntrainmentPresentation palimpsest canal La7In the pic: Andrea Purgatori

Oggi, in un ospedale a Roma, è morto il giornalista, sceneggiatore, saggista e attore Andrea Purgatori all’età di 70 anni. Colpito da una malattia fulminante, nelle ultime ore le sue condizioni si sono aggravate rapidamente. Si è occupato principalmente d’inchiesta: con il «Corriere della Sera» ha seguito la strage di Ustica e numerosi casi di cronaca. Ha condotto su La7 il programma ‘Atlantide’ e ha partecipato al documentario ‘Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi’.

Il senatore del Pd Walter Verini lo ha ricordato in Senato, in apertura della seduta in Aula di questa mattina: “Oggi è scomparso Andrea Purgatori. Ci sarà modo per raccontare il ruolo e la figura di Purgatori. A lui si devono tante inchieste sulla guerra, sul terrorismo, sulla criminalità, sui grandi fatti di cronaca. Se diciamo ‘Il muro di gomma’ lo dobbiamo a lui, che lavorò a lungo e instancabilmente sui misteri della strage di Ustica. Ha onorato il giornalismo, ha onorato il giornalismo d’inchiesta. È una grave perdita, ma il suo lavoro rimarrà”. Le sue parole sono state accolte da un applauso e i senatori si sono alzati in piedi.

“È morto Andrea Purgatori, uno dei miei amici più cari. Grande giornalista, grande autore, compagno di molte follie come ‘il caso Scafroglia’, ‘Fascisti su marte’ e ‘Aniene’. Un abbraccio a tutti quelli che gli hanno voluto bene, e sono tantissimi”, scrive il comico Corrado Guzzanti.

“Un professionista e un uomo che ha fatto della ricerca e del racconto della verità la sua cifra stilistica. Portano la sua firma pagine di giornalismo che rimarranno scolpite e che saranno da esempio per i giovani che aspirino a calcarne le orme. E devono tantissimo al suo lavoro e al suo sguardo acuto anche il mondo della televisione e del cinema. Andrea Purgatori se ne va, lasciando un grande vuoto. Ne sentiremo la mancanza”. Questo l’ultimo saluto del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni.

Il lodevole impegno di Purgatori

Giornalista professionista dal 1974, Purgatori ha conseguito il Master of Science in Journalism della Columbia University a New York nel 1980. Al Corriere si era occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, firmando inchieste e reportage memorabili su alcuni tra i casi più scottanti dell’Italia negli ‘anni di piombo’ come il caso Moro. Ha raccontato numerosi delitti di mafia, ha realizzato reportage su molti conflitti, è stato autore e conduttore di ‘Uno di notte’, ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus e ha condotto anche ‘Confini’. Dal 2014 al 2020 è stato presidente di Greenpeace Italia, dimostrando anche un notevole attivismo e interesse verso i problemi ambientali. Attualmente curava per La7 la trasmissione di inchieste giornalistiche Atlantide, per il quale ha ricevuto il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale. Nella trasmissione ha affrontato diversi dei temi di cui si è occupato nelle sue inchieste, tra cui in particolare il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Proprio sul caso della ragazza scomparsa a Roma nel 1980, Purgatori è stato protagonista della docu-serie Netflix ‘Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi’. Come sceneggiatore per il cinema ha scritto oltre a ‘Il muro di gomma’ (1991) dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, ‘Il giudice ragazzino’ (1994) sull’omicidio del giudice Rosario Livatino, ‘L’industriale’ (2011). È apparso come attore in più episodi della serie televisiva ‘Boris’, nei film di Carlo Verdone ‘Posti in piedi in paradiso’ (2012) e ‘L’abbiamo fatta grossa’ (2016) e nei film di Alessandro Aronadio ‘Due vite per caso’ (2010) e ‘Orecchie’ (2016) e nella serie televisiva ‘1993’ (2017). Tra i tanti risonoscimenti ha ottenuto tra gli altri il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con ‘Il muro di gomma’, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con ‘Il giudice ragazzino’ e nel 2009, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film ‘Fortapàsc’ sull’omicidio del giovane giornalista Giancarlo Siani.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome