GENOVA – Il Napoli riparte da Genova e, come Vasco Rossi, dice alle rivali che “Io sono ancora qua”. Batte 2-0 la Sampdoria a Marassi, cancella la sconfitta del Meazza e puntella il primato in classifica, tenendo la Juventus, attesa venerdì al Maradona, e il Milan, a -7, con l’Inter scivolata addirittura a -10. Intendiamoci: non è ancora il Napoli visto prima della sosta Mondiale. La squadra di Luciano Spalletti è ancora convalescente, poco brillante sulle gambe, ma rispetto a mercoledì a Milano fa passi da gigante. Perchè vince, ovviamente, nonostante un rigore fallito in apertura da Politano, ma anche perchè, in attacco, crea molto di più rispetto alla gara con l’Inter. Si sblocca Victor Osimhen, che prima costringe al rosso Rincon, che lo abbatte disinteressandosi del pallone, e poi la sblocca da centravanti vero, tagliando alle spalle dei centrali blucerchiati sfruttando il traversone basso al bacio di Mario Rui. Il gol della sicurezza, nel finale, lo segna invece su rigore Elmas, una delle novità, insieme a Juan Jesus, della formazione titolare. Che ritrova un Anguissa all’altezza della sua fama e si procura il primo rigore. Ancora una volta opaco, invece, Kvara. Il georgiano non è in condizione e si vede ma la sensazione è che qualcosa si sia inceppato anche mentalmente. E quando quelle cose che in autunno gli riuscivano ad occhi chiusi, tipo puntare l’uomo e allungare la falcata, si innervosisce, pagando dazio alla lucidità. Nel complesso, comunque, la prova del Napoli è positiva. Gli azzurri contengono la sfuriata inziale della Samp, che sull’onda emotiva della commemorazione di Vialli e Mihajlovic alzano il pressing. La squadra di Spalletti non rischia nulla e in almeno tre occasioni (Kvara nel primo tempo, Zielinski e Osimhen nel secondo) può arrotondare il punteggio. Ma tant’è. Al Ferraris contavano i tre punti e il Napoli, pratico, vincendo e persino cinico, li ha portati via, ribadendo alle inseguitrici un concetto fondamentale: è sempre lassù, davanti a tutti. E non sarà facile scalzarla.
La risposta dei leader
GENOVA (Antonello Auletta) – “Ne abbiamo tanti di leader. C’è Osimhen, che si fionda su tutti i palloni con una fame incredibile. C’è Elmas, che a Milano è entrato con l’argento vivo addosso”. Si sono rivelate profetiche le parole pronunciate dal tecnico del Napoli Luciano Spalletti alla vigilia della trasferta in casa della Samp. Ieri gli azzurri sono tornati al successo proprio con i gol del nigeriano, che è arrivato a quota dieci nella classifica cannonieri da lui guidata, e del macedone, che prima del match ha ricevuto pure l’incoraggiamento del connazionale Pandev, che all’ombra del Vesuvio ricordano ancora con affetto. La punta protagonista del triplete dell’Inter nel 2010 e della conquista della Coppa Italia del Napoli nel 2012 in area di rigore sapeva farsi rispettare, ma non era un cannoniere. Osimhen, invece, lo è. L’ha dimostrato anche ieri quando ha sfruttato nel modo migliore possibile il suggerimento di Mario Rui. “Mi sento un leader – ha detto l’ex del Lille al termine della partita, dando ragione a Spalletti – e come tale voglio congratularmi con i miei compagni per la risposta fornita dopo la sconfitta contro l’Inter. A Milano non abbiamo giocato bene. Ci siamo riscattati a Genova contro la Sampdoria. Abbiamo battuto una squadra importante. Siamo contenti, perché le cose sono migliorate”. Qualcuno credeva che fosse il nigeriano a presentarsi dal dischetto per battere il secondo rigore concesso al Napoli ieri a Marassi. E invece dagli undici metri si è presentato Elmas. “Tutti devono sentirsi importanti – ha dichiarato Osimhen – questo è lo spirito che ci deve accompagnare in tutte le partite”. Anche e soprattutto in quella in programma contro la Juventus venerdì al Maradona. “Sarà una grande notte – ha affermato il capocannoniere del campionato italiano – anche contro la Juve tutti possono fare la differenza”. Su di giri dopo la vittoria contro la Sampdoria, la prima nel 2023, anche Elmas. “Dopo la sconfitta in casa dell’Inter era importante reagire subito – ha detto il centrocampista macedone – abbiamo affrontato la partita di Genova come una grande famiglia e siamo riusciti a conquistare una vittoria importante”. Un risultato conquistato anche grazie al rigore realizzato dall’ex del Fenerbahce nella ripresa. “Sui tiri dal dischetto non ci sono indicazioni – ha rivelato il macedone – batte i rigori chi se la sente. Ero sicuro di segnare. Ho trasformato il mio primo rigore da professionista”. L’evento è stato salutato con l’esultanza dell’arciere. “Me l’ha suggerita Simeone – ha scherzato Elmas – la facciamo sempre in allenamento”. Durante le sedute a Castelvolturno Spalletti chiede al macedone di mettersi alla prova in vari ruoli. Ieri è stato schierato da mezzala. “Voglio dare il massimo per il Napoli – ha assicurato Elmas – per la maglia azzurra gioco anche in porta”.
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