BOLOGNA – Per i Campioni d’Italia, almeno in Serie A, la strada diventa sempre più in salita. Ieri secondo pari di fila. Nelle ultime tre gare contro Lazio, Genoa e Bologna, il Napoli scudettato ha conquistato soltanto due punti. Ieri al Dall’Ara avrebbe meritato di vincere, ma non è riuscito a conquistare il bottino pieno. Tradito da Osimhen che a un quarto d’ora dal termine ha fallito il rigore del possibile successo, il Napoli ha visto aumentare ancora di più le distanze dall’Inter capolista. Adesso sono sette i punti di ritardo dalla vetta. Dopo cinque giornate lo svantaggio inizia a diventare preoccupante.
Gli obiettivi
Anche ieri Garcia si è affrettato a dire che l’obiettivo è la qualificazione in Champions. Ma sarebbe una bestemmia abbandonare la lotta per il tricolore così presto. Non sarebbe jl modo giusto per onorare lo scudetto conquistato dal gruppo di Spalletti dopo 33 anni di attesa. Il Napoli dell’anno scorso è solo un lontano ricordo. Però ieri gli azzurri hanno mostrato netti miglioramenti rispetto alle ultime uscite. Nonostante siano stati costretti a scendere in campo senza la coppia centrale di difesa titolare, i partenopei hanno contenuto il Bologna senza alcuna difficoltà. I rossoblù hanno spedito una sola minaccia verso la porta di Meret. E’ successo negli ultimi scampoli di partita. Prima c’era stato un assolo del Napoli. Più risolutivi nel primo tempo, quando Osimhen ha imprecato per il palo colpito dopo uno splendido assist di Raspadori. Nella ripresa gli azzurri non sono riusciti a tenere gli stessi ritmi della prima metà della partita, ma avevano comunque trovato lo spunto per sbancare il Dall’Ara.
Il penalty
Al minuto numero 76 triangolazione da mille e una notte tra Zielinski e Kvaratskhelia. Prima di uscire dal campo ancora una volta, il georgiano ha spedito un cioccolatino al centro dell’area. Calafiori ha pensato bene di scartarlo con le mani. Il tocco proibito non è sfuggito all’arbitro Ayroldi: penalty. Dal dischetto si è presentato Osimhen, che dagli 11 metri non è infallibile e infatti ha mandato alle ortiche la possibilità di aggiustare la classifica. Il resto è composto da cambi confusionari e dalla contestazione del nigeriano, che ha protestato platealmente per la sostituzione. Della gara di ieri c’è poco da salvare. Di sicuro il debutto positivo di Natan.
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