Il papa: “Messaggi di cultura negativa sulla morte. Andate al cimitero”

Il messaggio del pontefice nel giorno del 1 novembre

Foto Filippo Monteforte / AFP in foto Papa Francesco

MILANO “In questi giorni, in cui, purtroppo, circolano anche messaggi di cultura negativa sulla morte e sui morti, invito a non trascurare, se possibile, una visita e una preghiera al cimitero”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus celebrato in piazza San Pietro nella ricorrenza di Tutti i Santi, con riferimento alla commemorazione dei defunti che avrà invece luogo sabato. E proprio nel pomeriggio del 2 novembre, Francesco ha annunciato che si recherà “a celebrare l’Eucaristia nelle Catacombe di Priscilla, uno dei luoghi di sepoltura dei primi cristiani di Roma”.

La celebrazione del 1 novembre

Nella celebrazione per Ognissanti, il Papa ha parlato dei Santi come di “persone che hanno vissuto con i piedi per terra; hanno sperimentato la fatica quotidiana dell’esistenza con i suoi successi e i suoi fallimenti, trovando nel Signore la forza di rialzarsi sempre e proseguire il cammino”. In sostanza, ha detto, “non sono semplicemente dei simboli, degli esseri umani lontani, irraggiungibili. La santità è un traguardo che non si può conseguire soltanto con le proprie forze, ma è il frutto della grazia di Dio e della nostra libera risposta ad essa. Quindi la santità è dono e chiamata”.

L’invito del papa ai fedeli

“I Santi che oggi celebriamo nella liturgia – ha proseguito – sono fratelli e sorelle che hanno ammesso nella loro vita di avere bisogno della luce divina, abbandonandosi a essa con fiducia. Il loro ricordo ci induce ad alzare gli occhi verso il Cielo: non per dimenticare le realtà della terra, ma per affrontarle con più coraggio e speranza”. Infine il Pontefice ha concluso ringraziando “voi e quanti, nelle parrocchie e nelle comunità, in questi giorni promuovono iniziative di preghiera per celebrare Tutti i Santi e commemorare i defunti. Queste due feste cristiane ci ricordano il legame che c’è tra la Chiesa della terra e quella del cielo, tra noi e i nostri cari che sono passati all’altra vita”.

(LaPresse)

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