ROMA – Aria di scioglimento per il Pd dopo la batosta alle amministrative. L’ex ministro Carlo Calenda invita con un tweet a “ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione.Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito”. La replica del reggente Maurizio Martina è cauta: “Sono d’accordo sul ripensamento complessivo, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d’accordo sul superamento del Pd”.
Pizzarotti: il Pd è morto
Non usa mezzi termini Federico Pizzarotti, sindaco di Parma ed ex Movimento 5 stelle: “Il Pd è fallito” ha dichiarato all’Huffingtonpost. “Come tante volte spiego parlando ai militanti di quel partito, il Pd è morto, e se si rendono conto di questo non possono che averne un beneficio”. Sullo scambio di battute fra i dirigenti, Pizzarotti nota che “Carlo Calenda, in questo caso, mi è sembrato più lucido di Maurizio Martina. Bisogna cambiare tutto, anche il nome, perché di persone valide ce ne sono tante, ma il progetto politico è naufragato. Non capisco cosa ci sia da rifondare, come sostiene il segretario reggente”. Uno dei “responsabili di questo fallimento” secondo Pizzarotti è Matteo Renzi “non tanto per come ha comunicato quel che faceva, ma per come ha condotto il partito, creando divisioni, cerchi magici, un solco tra renziani e antirenziani”.
Picci: il partito c’è. Zingaretti: chiuso un ciclo storico
“I 5 stelle vincono 5 comuni e cantano vittoria. Noi 32 e piangiamo. Il centrodestra ne vince 36, questo l’esito delle Amministrative. Sappiamo quanto pesa la sconfitta in ex roccaforti che non ci sono più per nessuno. Ma il Pd c’è. Basta piagnistei e tutti al lavoro per l’alternativa” twitta invece il sindaco di Pesaro e responsabile Enti locali del Pid, Matteo Ricci. “Dopo le allarmanti difficoltà che abbiamo attraversato e confermate da un grande numero di ballottaggi persi nelle città italiane, non bastano semplici aggiustamenti. Tantomeno bastano povere analisi di circostanza. Un ciclo storico si è chiuso”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.