Il Pd si ricompatta contro la Schlein

Il consigliere regionale Abbate lascia Mastella e torna con i dem. Anche l’ex sottosegretario Del Basso De Caro si avvicina a De Luca

De Luca jr, fumata nera alla Camera: salta l'accordo sui vicecapogruppo
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NAPOLI – La folta schiera degli oppositori interni di Elly Schlein si organizza in tutta la Campania per rubare terreno alla segretaria nazionale. La nomina di Piero De Luca a coordinatore della componente di Stefano Bonaccini “Energia popolare” non è un fatto isolato: anche in consiglio regionale la posizione del governatore si rafforza. Prima di Natale il consigliere Pasquale Di Fenza ha detto addio a Centro democratico, confluendo nel nuovo gruppo “Per” che fa riferimento all’ex Italia viva Ettore Rosato e che subito ha ribadito la sua posizione favorevole al terzo mandato per i governatori (ipotesi sulla quale Cd è invece prudente). E nei giorni fra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 si è registrato il ritorno del consigliere regionale Luigi Abbate nelle file del Pd, in polemica con il suo precedente punto di riferimento Clemente Mastella. Una mossa che rafforza De Luca, dato che Mastella ha rotto con il governatore per non avere ottenuto l’assessorato che gli sarebbe stato promesso in campagna elettorale. Comunque Abbate, almeno per il momento, resta nel gruppo Psi-Campania Libera-Noi di centro-Noi Campani, che comprende anche Giovanni Porcelli, Maria Luigia Iodice, Giovanni Savastano e Andrea Volpe.

Abbate aveva lasciato il partito democratico nel 2016, ma nella conferenza stampa tenuta a Benevento ha assicurato che l’abbandono dei dem c’era stato “per questioni procedurali e non per altro. Ma il confronto con il Pd non è mai venuto meno”. Al tavolo con Abbate, nel corso della conferenza stampa, c’era anche l’ex sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, esponente certo non favorevole alla Schlein: è stato infatti fra i principali sostenitori di Stefano Bonaccini alle primarie del Pd, poi vinte a sorpresa dalla politica svizzera. E alla Festa dell’Unità tenuta a Benevento a ottobre scorso è emersa un’intesa politica con il governatore.

Insomma, gli anti Schlein non attendono più segnali di apertura dalla segretaria e, se qualche tentativo di trattativa c’è stato nei mesi scorsi, oggi appare rientrato. La questione del congresso regionale è stata infatti “addormentata” dalla leader nazionale, che vuole avere le mani libere sulle proposte di candidature per le Europee e quindi non consentirà lo svolgimento del congresso prima delle elezioni. A questo punto davanti alla Schlein si aprono due strade per le candidature: piazzare i suoi fedelissimi – come ha fatto fin dal giorno dell’elezione a segretaria – oppure strizzare l’occhio ai deluchiani, lasciando loro uno spazio adeguato in lista. Nel primo caso resterebbe isolata e non riceverebbe il minimo appoggio elettorale a parte quello del suo “cerchio magico”: nel secondo, rischierebbe di mandare allo sbaraglio i suoi candidati, che soccomberebbero rispetto ai nomi di maggior forza elettorale verosimilmente messi in campo dalle componenti a lei ostili.
Vada come vada, l’assemblea del partito in Campania segnerà lo scontro definitivo fra Schlein e i suoi avversari.

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