“Mai piangersi addosso: ora diamoci da fare”
NAPOLI (girob) – “I fondi del Pnrr c’è il rischio di perderli perché probabilmente i Comuni non hanno strutture e personale adeguati per seguire la fase dell’istruttoria, ma comunque ci sono strumenti che mette e disposizione il Pnrr rispetto alla possibilità di aumentare le capacità assunzionali. Prevedere anche personale a tempo determinato, nei tempi e nei limiti delle progettazioni singole dei vari finanziamenti ottenuti. Poi ogni progetto presenta le sue prerogative. Ci sono progettazioni che, rispetto all’edilizia scolastica, vede direttamente il Miur occuparsi della progettazione”. Tommaso Naclerio, sindaco di Agerola, dice di sé: “Io sono un tipo che non ama piangersi addosso, ma vuole cogliere le opportunità, e mettere a disposizione le proprie competenze e quelle dell’amministrazione per dare supporto agli uffici e risolvere le criticità”.
Ma la vostra amministrazione quanti professionisti esterni sta pensando di mettere sotto contratto, per seguire i progetti del Pnrr?
Questo lo stiamo valutando sulla nostra capacità assunzionale, adesso non lo posso dire. Ma sarà in base allo spazio che avremo a disposizione.
Questo è un capitolo. Ma visto che a lei, a quanto pare, piace “pensare positivo”, ci dica come state cercando di sfruttare l’occasione di questo Recovery Fund.
Noi stiamo cercando di cogliere tutte le sfide del Pnrr. Abbiamo già ottenuto una serie di finanziamenti.
Quali sono precisamente?
L’’ultimo è stato un finanziamento da un milione di euro per la creazione di un nuovo asilo nido, un altro da due milioni e otto per la demolizione e la ristrutturazione di un edificio scolastico in località Santa Maria. Certamente non possiamo disporre di un ufficio di progettazione europeo o un ufficio bandi. Ci affidiamo alle capacità dei singoli.
Vale a dire?
Gli amministratori, per quelle che sono le loro deleghe e le loro competenze, cercano di mettersi a studiare i requisiti e le finalità dei vari bandi, e intercettare le opportunità.
Faccia qualche esempio.
Ad esempio, abbiamo partecipato al bando della Città metropolitana per i Piani urbani integrati, e abbiamo ottenuto un finanziamento di due milioni di euro, per la realizzazione di una passeggiata panoramica presso il Parco della colonia montana, come ultimazione del progetto di rifunzionalizzazione e ristrutturazione dell’immobile dell’ex colonia montana, oggi sede del campus universitario Principe di Napoli. E siamo in attesa di conoscere l’esito di altri finanziamenti.
Insomma, non vi spaventa il rischio – evocato da molti Comuni – di perdere le risorse per l’impossibilità di trovare personale sufficiente, da assegnare ai progetti?
Ripeto, il rischio c’è, ma non è diverso dagli altri finanziamenti che si ottengono. Certamente oggi il bacino è molto più ampio e quindi ci sono molte più opportunità, e c’è necessità di triplicare gli sforzi.
Le questioni intorno al Pnrr non sono poche. Tanto per dirne una, forse la principale, i Comuni del Sud si lamentano per le percentuali di ripartizione del fondo, con il 40% destinato a quest’area del Paese. Loro sostengono che, per un’equa distribuzione delle risorse, bisognerebbe arrivare al 70%. In definitiva, lei è d’accordo?
Se si parla di percentuali, quella attuale non è equa. Mi associo a quelle che sono le considerazioni dei sindaci del Mezzogiorno.
“Nuovi edifici grazie ai fondi: i veri nodi dopo”
NAPOLI (gr) – A Casal di Principe “siamo riusciti, fino ad oggi, a partecipare a tutti i bandi del Pnrr”. Il sindaco Renato Natale mostra soddisfazione, ma è anche consapevole di camminare, come tanti colleghi, sul filo del rasoio. “Faccio un esempio – dice -. Io ottengo i finanziamenti, faccio la gara, costruisco quel che devo costruire, poi però c’è un problema di spesa corrente”.
Cioè?
Io posso fare l’asilo nido, sulla base del bando. Dopo di che come lo mantengo, con quale personale? Devo pagare la corrente, devo pagare la pulizia. C’è un problema serio e grave su quello che succederà dopo. E diventa sempre più pesante, considerando le scarse risorse economiche a cui i Comuni possono fare riferimento. Con l’aumento notevole del costo dell’energia, le nostre bollette si sono quasi triplicate, nello spazio di pochi mesi.
E questo cosa comporterà?
Questo determina problemi ancora più pesanti. Per questo gli altri sindaci hanno ragione, quando dicono che c’è un rischio di perdere i fondi. Il Comune di Casal di Principe, ad oggi, è riuscito a evitarlo, grazie al super lavoro dei nostri uffici, andando anche oltre il loro orario d’ufficio. Però non siamo sicuri di riuscirci sempre, con tutti i prossimi bandi. Solo il 15 settembre ne scadono tre.
Come siete riusciti, finora, a fronteggiare l’emergenza?
Io sono fortunato perché c’è sì un numero ridotto di dipendenti, ma sono tutti funzionari e tecnici molto bravi. Lavorando anche oltre le loro competenze, siamo riusciti a presentare i Piani di fattibilità. Perché la maggior parte dei bandi del Pnrr ne prevede la presentazione. Dopo di che, una volta approvato il Piano di fattibilità, sono gli stessi bandi che mettono a disposizione le risorse per pagare progettisti, che vanno chiamati in servizio dal Comune, attraverso le solite modalità.
Ossia?
Vale a dire che o si dà l’incarico, se i costi sono bassi, attraverso il sorteggio, l’avviso pubblico, e così via. Oppure c’è un vero e proprio bando aperto, per l’assegnazione degli incarichi per la progettazione esecutiva. Certo, però, capisco benissimo che la stragrande maggioranza dei Comuni dell’Italia meridionale si trova in una condizione di sotto organico, e non sempre ha la disponibilità di personale che, poi, riesca a superare tutte le difficoltà.
Nello specifico, quali sono le difficoltà a cui si può andare incontro?
Ce ne sono diverse. C’è l’inserimento sulle piattaforme, ci sono tempi precisi di presentazione. Per cui è certo che ci siano problemi, già sono sorti, e i fondi possono essere deviati da altre parti.
E nel vostro Comune su cosa vi state concentrando?
Siamo in attesa che ci vengano approvati i progetti per i beni confiscati, altri sono stati già approvati: abbiamo quelli per la riqualificazione urbana, sono due progettazioni di due milioni e mezzo ciascuna, siamo nella fase di progettazione esecutiva, per poi passare alla gara. La riqualificazione delle case popolari, su cui pure siamo alla progettazione esecutiva, a breve sarà completata, e potremo passare all’appalto. Da poco abbiamo avviato la procedura per l’assegnazione dei fondi per la Terra dei fuochi. Insomma, stiamo cercando di seguire tutto, anche se ovviamente c’è una fatica, dovuta al fatto che il personale è poco. Ma ripeto, grazie a Dio abbiamo dei tecnici molto bravi.
Nessun rinforzo dall’esterno?
Il governo ci ha assegnato un funzionario di categoria D, laureato in legge, per collaborare con noi per l’inserimento sulle varie piattaforme della documentazione relativa al Pnrr.
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