CASERTA – Il 3 ottobre sindaci e consiglieri comunali di Terra di Lavoro saranno chiamati ad eleggere il nuovo consiglio provinciale, come previsto dalla contestata eppure in vigore legge Delrio. Mentre i partiti sono già in fibrillazione per la composizione delle liste, con la testa a chi potrà essere o meno della partita, c’è chi invece lavora tranquillo avendo dalla sua la sicurezza del ruolo: il presidente della Provincia Giorgio Magliocca.
Insomma, è il caso di dire, presidente, che gli altri litigano e lei li guarda divertito…
E’ la legge che lo prevede, io resto in carica fino al 2021. Solo se mi dimetto o perdo l’incarico di sindaco posso decadere. Quindi per me l’appuntamento elettorale di ottobre è solo un giro di boa.
Quale migliore occasione per fare un primo bilancio, allora.
Sono alla guida della Provincia di Caserta dal 2017. Due anni fa ho eredito un Ente in condizioni disperate. Se penso solo che c’erano scuole superiori che neanche potevano stare aperte… Oggi abbiamo rimesso a posto tutto, nell’edilizia scolastica abbiamo fatto passi da gigante. I nostri istituti sono stati messi in sicurezza, l’80% dei plessi è a norma, per quelli che restano abbiamo chiesto finanziamenti che ci permetteranno di intervenire al più presto. Anche sul piano dell’offerta formativa è stato fatto un gran lavoro, riequilibrandola a livello territoriale diversamente da come era accaduto in passato, quando c’è è stato chi ha tentato di potenziare solo alcune zone della provincia.
Tra le competenze rimaste alle Province ci sono poi la gestione delle strade e i rifiuti.
Sul fronte della viabilità abbiamo aperto oltre cento piccoli cantieri: non interventi grossi, abbiamo lavorato su tanti piccoli tratti, e abbiamo ottenuto finanziamenti per 30 milioni di euro. Dove non siamo arrivati noi direttamente abbiamo chiesto ai sindaci di avanzare proposte per capire dove fosse prioritario intervenire. Quanto ai rifiuti, posso dire fin da ora che Caserta sarà la provincia che meno sentirà le conseguenze del blocco di Acerra.
E come sarà possibile, presidente, ha mica la bacchetta magica?
Intanto, a differenza di altri, ci siamo mossi per tempo, è un anno che l’A2A ha comunicato lo stop per manutenzione al termovalorizzatore. Abbiamo trovato altre piattaforme in cui conferire, i rifiuti di Terra di Lavoro andranno a Pordenone, Bergamo e in Danimarca.
In Danimarca? E dove li trovate i soldi per viaggi internazionali?
In realtà il costo del trasporto fuori nazione sarà di poco più oneroso rispetto al conferimento ad Acerra. E poi, grazie all’internalizzazione di alcuni servizi siamo riusciti a risparmiare dei soldi che utilizzeremo per l’emergenza. Nessun costo in più graverà sul cittadino.
La sento parlare con soddisfazione: si sta promuovendo da solo, quindi?
Abbiamo ridato dignità alla provincia di Caserta. E non lo dico io, basta attenersi alle autorevoli classifiche del Sole 24 Ore sulla vivibilità. Quando sono arrivato era ultima, oggi ha recuperato 20 posizioni. Se non è soddisfazione questa…
A sentire quelli che sulla carta dovrebbero essere i suoi avversari politici, ovvero gli esponenti del Partito democratico, le cose non stanno proprio così. Vogliono sfiduciarla…
Ma la legge che proprio un loro rappresentante ha firmato la conoscono? Il presidente della Provincia non può essere sfiduciato, come accade nei Comuni, con un voto contrario al bilancio. Ripeto, o mi dimetto o resto qui fino al 2021. Non c’è politica nelle Province di Delrio, quando lo capiranno?
Vabbè, non c’è politica… dove ci sono partiti ed elezioni c’è sempre politica.
Chi viene eletto in Provincia, così com’è diventata dopo la riforma Delrio, sa che ha solo da lavorare. Chi non vota un bilancio non sortisce nessun effetto politico, paralizza solo l’azione amministrativa. Il Pd ci ha provato già, per un soffio abbiamo approvato il Riequilibrio. Ma immagini se non l’avessimo fatto: cosa avremmo ottenuto? Che non c’erano i soldi per pagare i trasferimenti straordinari di rifiuti: a settembre saremmo piombati nell’emergenza e avremmo avuto di nuovo le montagne di spazzatura per strada. E’ da sconsiderati bloccare l’azione amministrativa per fare politica, così fanno male solo ai cittadini della Provincia di Caserta.
La prossima volta che riunirà il consiglio sarà quello nuovo, uscito dal voto del 3 ottobre. Pensa che avrà un volto completamente diverso da quello che l’ha sostenuta fin qui?
La maggior parte dei consiglieri uscenti sarà ricandidata. Nel 2017 c’erano 5 liste di centrosinistra e una sola di centrodestra, e vinsi. Ora ce ne saranno tre del centrosinistra e quattro di centrodestra: due di Forza Italia, una della Lega, una di Fratelli d’Italia. Ci saranno certamente equilibri diversi ma la cosa non mi preoccupa: ho altro a cui pensare da qui al 2021.
Non che si possa fare tanto in un ente di secondo livello come la Provincia.
In passato sono stato in prima fila per cercare di cambiare le cose, chiedendo nelle sedi deputate di essere messo in condizione di lavorare a pieno. La Lega aveva avviato secondo me un percorso valido sulle competenze delle Province, poi è arrivata la crisi e si è interrotto tutto. Se dovesse vedere la luce, e mi auguro di no, il governo Pd-Movimento 5 Stelle allora per noi sarà davvero la fine.