Il ras Nuzzo promise i voti per la candidatura di Crisci

Il cimitero di Santa Maria a Vico

SANTA MARIA A VICO – C’era anche un sostegno elettorale per Pasquale Crisci dietro l’accordo corruttivo legato all’assegnazione dei loculi e delle cappelle. Un accordo che avrebbe visto poi Domenico Nuzzo, esponente del clan Massaro di San Felice a Cancello, assicurare l’appoggio in occasione delle elezioni comunali che si sarebbero tenute l’anno successivo. Il sindaco Andrea Pirozzi nel mese di giugno del 2019 azzerò la giunta comunale. Per Crisci, che fino a quella data ricopriva la carica di vicesindaco, fu firmato un apposito decreto di revoca dell’incarico. Crisci praticamente passò all’opposizione e maturò la decisione di candidarsi alle elezioni che si sarebbero poi tenute l’anno successivo.

La ricostruzione

In quel contesto, persa la delega di vicesindaco, anche l’affare delle cappelle gentilizie e dei loculi subì un cambio. Il 20 settembre del 2020 si andò poi alle urne e Pirozzi fu riconfermato sindaco della città. Pasquale Crisci, che si candidò a primo cittadino, venne comunque eletto alla carica di consigliere comunale di opposizione. Non è un caso che la maggior parte dei reati contestati a Crisci per il gip del tribunale di Napoli sarebbero stati compiuti quando era non era più assessore e vicesindaco. Le condotte illecite a lui addebitate si sarebbero consumate infatti dopo l’allontanamento dalla giunta, tra il mese di maggio e quello di agosto. Le circostanze sono emerse nel corso dell’inchiesta che ha portato l’altro ieri in carcere Pasquale Crisci.

I nomi

In carcere oltre a Crisci anche Carmine De Lucia, 55 anni, originario di Santa Maria a Vico ma residente a Reggio Emilia; Carmine Liparulo, 49 anni, di San Felice a Cancello; Giovanni Papa, 58 anni, di Santa Maria a Vico, dipendente del Comune e Giuseppe Pascarella, 44 anni, di Santa Maria a Vico. In carcere dovrà andare anche Domenico Nuzzo, 51 anni, di Santa Maria a Vico. Indagati a piede libero sono Giuseppe Carfora, 73 anni, di Maddaloni; Pietro Carfora, 67 anni, di Santa Maria a Vico; Clemente De Lucia, 70 anni, di Maddaloni; Michele Diglio, 74 anni, di Santa Maria a Vico; Domenico Liparulo, 77 anni, di Santa Maria a Vico; Vincenza Mazzone, 83 anni, di Santa Maria a Vico; Giuseppe Passariello, 40 anni, di San Felice a Cancello; Francesca Piscitelli, 57 anni, di Maddaloni; Giuseppe Piscitelli, 61 anni, di Maddaloni; Pasquale Piscitelli, 63 anni, di Maddaloni; Raffaele Piscitelli, 59 anni, di Santa Maria a Vico; Antonio Sgambato, 63 anni, di Maddaloni e Felice Valentino, 52 anni, di Santa Maria a Vico. Ad eseguire la misura cautelare sono stati i finanzieri della Compagnia di Marcianise.

La denuncia

L’inchiesta è stata portata a termine dopo la denuncia di un imprenditore. E sulla scia delle sue dichiarazioni potrebbero arrivare ulteriori sviluppi su vicende che hanno visto coinvolto proprio l’imprenditore in questione le cui deposizioni e dichiarazioni sono al vaglio della Procura.
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