ROMA – Il Sole 24 Ore ha spedito Vincenzo De Luca in zona retrocessione. Il governatore della Campania risulta classificato al quartultimo posto in termini di gradimento. Con una percentuale di 35,7%, De Luca (Pd) non può affatto sorridere leggendo i dati del Governance poll 2019.
Classifica impietosa
La classifica sul gradimento dei governatori elaborata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore è impietosa. Il presidente della Regione Campania perde 5,4 punti percentuali rispetto al bottino elettorale delle regionali del 2015. In pratica, se si candidasse adesso, avrebbe molte meno chance di vincere le elezioni. La condizione andrebbe analizzata con un mea culpa, ma l’autocritica non fa parte del bagaglio del presidente della Regione Campania. “Il mio gradimento in calo? Credo che abbia scelto l’interlocutore sbagliato. Deve chiederlo al segretario del partito”, ha risposto De Luca ad un cronista che, a margine di un incontro a Salerno, chiedeva un suo parere. Risposta quantomeno fuori luogo, come se le decisioni che assume da governatore dipendessero dal segretario del suo partito, dal quale, tra l’altro, è sempre stato molto autonomo.
Il sondaggio
Intervistati mille elettori di ogni Regione a cui è stato chiesto se sarebbero disposti a votare la conferma del presidente attuale in caso di elezioni. Dietro De Luca ci sono Nello Musumeci (Sicilia), Luca Ceriscioli (Marche) e Catiuscia Marini (Umbria), tutti e tre con un gradimento compreso tra il 30 e il 35%. Gli elettori hanno premiato i governatore della Lega con il podio occupato da Luca Zaia (Veneto al 62%), Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia al 51,1%) e Attilio Fontana (Lombardia al 49,2%). Si tratta, scrive il Sole 24 Ore, degli “alfieri più attivi dell’autonomia differenziata”. Altri governatori del Sud (Michele Emiliano in Puglia, Mario Oliverio in Calabria e Donato Toma in Molise) che con De Luca avevano stretto un “patto” per contrastare l’autonomia differenziata delle regioni settentrionali, sono tutti tra il 35 e il 40 per cento di gradimento.