Ondeggiare tra i pensieri, i sogni ed i rimorsi di Zeno Cosini, lasciandosi travolgere dal moto perpetuo della vita che sbatte, rifiorisce e si eleva. Non ne basta uno a Paolo Valerio per raccontare le gesta del protagonista di uno dei capolavori del Novecento Italiano. Nella trasposizione de “La coscienza di Zeno”, il regista sposta l’attenzione tra lo Zeno anziano, impersonificato da Alessandro Haber, e l’alter ego giovane. La stessa persona, ma in momenti di vita diversi che lasciano intravedere la maniera in cui i dilemmi vengono affrontati. Lo Zeno giovane vive la sua vita sentimentale e lavorativa in modo impacciato, serioso e costantemente non sicuro di sè. Quell’inettitudine che lo spinge a subire le decisioni altrui, lasciandosi andare ad un matrimonio di convenienza, con la moglie che non amava e che non ha alcun punto in comune con l’esuberanza e la bellezza della Ada, che di sua moglie Augusta è la sorella più affermata . Così anche nel lavoro, con la società creata assieme a Giorgio, marito della Ada, di cui è succube nelle scelte aziendali, oltre che osservatore silenzioso dei continui tradimenti. L’antieroe per eccellenza che trova rifugio nel piacere unicamente con Carla.
Come in un flusso di coscienza ad intermittenza, che dà spazio a tanti flash-back, lo sdoppiamento permette di osservare la differenza con lo Zeno rappresentato da Haber che, con il senno del poi, si proietta in una psicoanalisi personale e guarda al suo passato con ironia. Quella sfumatura che l’attore romano ha sempre portato nelle pieces teatrali e cinematografiche e che dà quel tocco in più al testo di Paolo Valerio. La bravura degli attori viene accompagnata da scenografia e coreografia curate nei minimi particolari, con la particolarità di un occhio gigante in cui passano in rassegna i volti dei vari attori, a seconda del loro stato d’animo. E’ Napoli ma per due ore tutto il pubblico si sposta virtualmente a Trieste, con il dialetto friulano della madre di Zeno che, immediatamente, evidenzia le origini friulane di Italo Svevo. Riferimenti geografici ed anche storici, con l’avvento delle grandi guerre e l’ideazione di una bomba letale che cambierà il Mondo per sempre.
In scena fino a stasera al Teatro Bellini di Napoli, “La coscienza di Zeno” di Paolo Valerio riscuote grande successo nel pubblico presente che applaude l’intero cast per una interpretazione notevole. Nonostante si stia riprendendo pian piano da un’operazione non riuscita, Haber rapisce tutti per la maestria e per il racconto di spaccati di vita reali, come la sua esperienza a Tel Aviv che utilizza per fare un appello alla pace in Palestina (CLICCA QUI PER LEGGERE). Vederlo camminare in piedi sul bastone, è già una notizia positiva, rispetto agli ultimi scatti che lo hanno immortalato precedentemente sulla sedia a rotelle. Al suo fianco di gran spessore le recitazioni di Alberto Fasoli, Ester Galazzi, Stefano Scandaletti, Meredith Airò Farulla, Valentina Violo, Emanuele Fortunati, Chiara Pellegrin, Caterina Benevoli e Giovanni Schiavo. Non c’è che dire, l’adattamento di Paolo Valerio per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia celebra in maniera egregia un monumento del calibro di Italo Svevo, nei 100 anni della sua opera più rinomata.