VIDEO. Bimbe picchiate, genitori in manette. La testimonianza della vicina: “Sentivo la più piccola piangere, la mamma diceva che era colpa delle janare”

La comunità sconvolta dal blitz di martedì mattina. Ad eseguire gli arresti la Squadra Mobile

“Sentivo la bambina piangere, ma se devo dire il motivo non lo so”: gli unici a parlare dei Buono sono stati i loro vicini di casa. Il capofamiglia, Vincenzo, e la moglie, Anna Finizio, sono stati arrestati martedì mattina dalla Squadra Mobile di Caserta (clicca qui). La coppia, residente a Bellona, è indagata per maltrattamenti ai danno delle loro figlie di 3 anni e 6 mesi.

“La porta era sempre chiusa – ha raccontato una signora – non vedevo nulla. A volte chiedevo il perché di quei pianti. In un’occasione sia il padre che la madre mi dissero che era per via delle coliche. In un’altra circostanza lei (la madre, nda.) sostenne addirittura che la piccola era presa dalle ‘janare’. E per tale ragione aveva le macchioline sulla pelle. Credevo che la bimba piangesse perché aveva fame, ma mai avrei pensato a queste cose”.  Litigava la coppia, ha raccontata la donna: “Ma lo ritenevo normale. In tutte le famiglie si bisticcia”.

Le bimbe erano conosciute e volute bene dai condomini: “La più grande spesso veniva da me. Diceva che aveva fame e la facevo mangiare con i miei figli. Chi negherebbe ai piccoli del cibo. Almeno a me non ha mai fatto riferimento ai maltrattamenti che avrebbe subito dai genitori”.Vincenzo e Anna frequentavano poco la comunità. Diverse persone in paese non li conoscevano. E tra i pochi in piazza che avevano relazioni con la coppia, fatta eccezione per alcuni condomini, hanno preferito non parlare della vicenda: “Non vogliamo esprimere giudizi. Erano delle brave persone non ce lo aspettavamo”.

Anche i membri della locale Parrocchia presieduta da Don Antonio Iodice hanno riferito di non conoscere bene i coniugi Buono: i due pare che non frequentassero spesso la Chiesa. Neppure la Caritas e il centro d’ascolto locale aveva mai avuto notizie di quella famiglia. “Spesso si rivolgono a noi famiglie in difficoltà e noi subito segnaliamo il caso agli assistenti sociali. Ma di loro non ci è mai pervenuta notizia” riferiscono. 

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