Il Viminale conferma trend positivo dopo i fuochi di Capodanno: nessuna vittima da sei anni

Funzionano le opere di prevenzione e sensibilizzazione: i feriti sono gli stessi del 2018

ROMA – I dati del Viminale su quanto accaduto l’ultimo dell’anno parlano chiaro. Per il sesto anno consecutivo, infatti, per i ‘botti di Capodanno’ non si sono registrati morti. E questo, di per sé, rappresenta senza dubbio un trend positivo che testimonia da un lato come c’è forse più prudenza negli ‘acquisti’. E come, dall’altro, il lavoro delle forze dell’ordine nel sequestrare fuochi illegali e pericolosi continui ad essere piuttosto efficace.

I numeri forniti dal Viminale

Se il dato sui decessi è dunque positivo, aumentano invece lievemente i feriti. In totale sono infatti 216 rispetto ai 212 dello scorso anno e di questi  44 persone risultano ricoverate. Per quel che riguarda i minorenni, infine, i feriti sono 41 mentre nella notte che aveva accolto il 2018 erano stati 50.

Tra i feriti alcuni casi molto gravi

Tra gli oltre duecento feriti sull’intero territorio nazionale, il caso più grave è forse quello di un 23enne milanese. È giunto al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda con gravi ferite a entrambe le mani e a varie parti e, dopo essere stato operato, è tuttora in pericolo di vita. Prognosi riservata anche per una donna di 36 anni che a Benevento è stata colpita al torace da un razzo. A Latina un poliziotto in servizio è stato investito dall’onda d’urto provocata dall’esplosione di un petardo riportando una ferita lacero contusa a una coscia.

Incidenti in tutta Italia

A Salerno un 35enne ha perso la mano destra e ha riportato gravi danni all’occhio destro  mentre un 24enne ha riportato la frattura dell’orbita oculare e una contusione polmonare. Prognosi di più di 40 giorni per un 19enne di Torino che ha riportato la lesione complessa di tutta la mano destra e una ferita alla coscia destra mentre a Napoli un 12enne ha riportato ferite alla mano destra giudicate guaribili in 30 giorni. Insomma dato generale positivo senza dubbio ma, a quanto pare, c’è ancora tanta strada da fare.

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