di Donatella Di Nitto
ROMA (LaPresse) – Le nomine del ‘sottogoverno’ giallo-verde devono chiudersi questa settimana. E’ il diktat a Palazzo Chigi, dove lo stesso premier, Giuseppe Conte, è pronto a riempire le caselle di sottosegretari e viceministri, dopo aver esaurito ‘l’emergenza’ Aquarius.
Nessuna crepa nel triumvirato Di Maio-Conte-Salvini
Anzi, è lo stesso presidente del Consiglio a blindare il titolare del Viminale, plaudendo all’operazione sui migranti, ormai meglio conosciuta con l’hashtag #chiudiamoiporti. La partita delle nomine, però, legata a stretto giro con quelle delle commissioni, non è per nulla facile. Fonti della maggioranza spiegano che la ‘griglia dei nomi’ è stata stabilita, e il metodo anche. A un ministro della Lega sarà affiancato un vice M5S e viceversa, e così via, fino a coprire tutti i posti vacanti.
A irrompere nella spartizione, poi, saranno gli stessi risultati delle amministrative, che hanno visto il Carroccio in gran forma, mentre il Movimento 5Stelle accusa qualche difficoltà in tutta Italia. La discussione su questo tema sarà riaperta con un incontro ad hoc tra il premier i due vice. A far discutere i tre resterà il nodo sulle Telecomunicazioni. È la delega su cui Salvini vuole mettere il cappello (e cara a Silvio Berlusconi) ma sembra essere ‘molto desiderata’ anche dallo stesso Di Maio. E’ qui che giocherà il risultato della domenica elettorale. Le quote infatti stabilite (20 sottosegretari e 5 viceministri a M5S, 15 e 3 alla Lega) potrebbero essere riviste favorendo la compagine di Salvini. Altra nota dolente è la delega all’editoria dove Di Maio avrebbe proposto Primo Di Nicola, nome invece non gradito alla Lega.
Un vero e proprio rebus che dovrà essere risolto prima che il premier parta per Parigi, venerdì, per un bilaterale con Emmanuel Macron, cui seguirà per un faccia a faccia con Angela Merkel lunedì a Berlino. Per il momento non c’è aria di Consiglio dei ministri, almeno nella giornata di martedì, che sarà impegnata, oltre che dal vertice a tre, anche da una riunione tra Conte e i ministri economici: si deve fare il punto su Flat Tax, reddito di cittadinanza e conti pubblici.
E’ ancora buio sulla questione commissioni
Forza Italia avrebbe puntato i piedi all’ipotesi di affidare il Copasir a Fratelli d’Italia, il cui voto di astensione alla fiducia, sempre secondo gli azzurri, non può essere equiparato ad un voto contrario. Di conseguenza, il partito della Meloni non sarebbe in quota opposizione, e non potrebbe rivendicare il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Una presa di posizione che mette a dura prova la trattativa tra Salvini e Di Maio. L’ipotesi, al momento, è far correre Fratelli d’Italia per la vicepresidenza della Camera, lasciata vacante da Lorenzo Fontana. E’ qui che i 5Stelle avrebbe messo alle strette la Lega con un laconico ‘il posto è tuo puoi farci quello che vuoi’.