Imperia, Lac: giunta regionale responsabile omicidio venatorio

La Lega per l’abolizione della caccia (Lac) esprime "profondo cordoglio per la tragica morte del diciannovenne Nathan Labolani, ucciso stamane per 'errore' durante una battuta operata da due squadre di cacciatori di cinghiale nei boschi di Apricale (Imperia)".

Foto LaPresse - Sergio Agazzi
Milano, 30 set. (LaPresse) – La Lega per l’abolizione della caccia (Lac) esprime “profondo cordoglio per la tragica morte del diciannovenne Nathan Labolani, ucciso stamane per ‘errore’ durante una battuta operata da due squadre di cacciatori di cinghiale nei boschi di Apricale (Imperia)”. Spiega in un comunicato la Lac: “Le responsabilità di questa sciagura non attengono soltanto al gesto scellerato di chi, in possesso di una carabina di grosso calibro, spara a casaccio nel bosco. Sopratutto senza prima visualizzare cosa si muove dietro al fogliame. Un altro aspetto fondamentale, infatti, è che oggi la caccia al cinghiale in Liguria non doveva essere consentita a termini di legge”.

dunque

Secondo quanto riporta la Lega abolizione caccia, “la legge statale sulla caccia n. 157/92 stabilisce che l’esercizio venatorio al cinghiale duri solo tre mesi. Dunque  di norma possa svolgersi – alternativamente – o tra il 1 ottobre e la fine di dicembre, oppure tra il 1 novembre ed il 31 gennaio. La Giunta regionale ligure presieduta da Toti, su proposta dell’assessore all’agricoltura Stafano Mai, ha invece deliberato (D.G.R. 355 del 23 maggio 2018) un ‘calendario venatorio’ che illecitamente prevede l’apertura della caccia al cinghiale sin dal 16 settembre, con teorica possibilità di raggiungere il contingente degli esemplari abbattibili cacciando sino a fine gennaio. Ossia 4 mesi e mezzo di caccia al cinghiale anziché i tre permessi dalla normativa nazionale”.

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