Imprenditore pestato in via Miano. Due fermati per tentata estorsione

Hanno ventidue anni. La ricostruzione della polizia: la vittima avrebbe maturato un debito di 5mila euro verso una donna e i ragazzi si sarebbero interposti per recuperare il denaro

NAPOLI – Tentata estorsione a un imprenditore nel quartiere Scampia, due fermati. Gli agenti della squadra investigativa del commissariato hanno chiuso il cerchio, dopo il racconto della vittima: un imprenditore, titolare di una azienda per la lavorazione della carta. E’ stato ascoltato a lungo dalle forze dell’ordine, per raccogliere i primi elementi e avviare le indagini.

Stando alla ricostruzione della questura, venerdì pomeriggio i poliziotti di Scampia stavano svolgendo un servizio di controllo del territorio, quando nel transitare in via Miano hanno notato due persone, che aggredivano un uomo e sono immediatamente intervenuti per fermarli. I ragazzi sono stati bloccati e identificati: Vincenzo Imperatrice e Simone Lanzillo, hanno ventidue anni. Abitano ad Arzano e Afragola. Sempre secondo le forze dell’ordine, l’imprenditore, mentre stava raggiungendo la sua autovettura, era stato avvicinato da uno scooter con a bordo i due, che a seguito di una richiesta estorsiva di denaro, lo avevano percosso. Non è tutto. La vittima ha raccontato ai poliziotti che non era la prima volta. Sarebbe già successo: gli avrebbero già chiesto del denaro. La vittima è il titolare di una impresa di personalizzazione di buste di carta (carta intestata). Le indagini sono complesse. Gli inquirenti fanno sapere che le verifiche sono tuttora in corso, per ricostruire i dettagli. Non c’è matrice camorristica dietro la richiesta di denaro. Questo è certo. I ragazzi fermati non hanno contatti con i clan. La vittima avrebbe maturato un debito verso una donna di 5mila euro e i due si sarebbero interposti per recuperare il denaro. Nessuno abita nel quartiere Scampia. E venerdì pomeriggio i tre erano di passaggio in via Miano. Qui la situazione è degenerata dopo pochi minuti. Non avevano armi: l’imprenditore sarebbe stato minacciato a mani nude. Poi malmenato. Da qui l’accusa di tentata estorsione. Imperatrice e Lanzillo, dopo le formalità di rito al commissariato, sono stati accompagnati al carcere di Poggioreale.

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