MILANO – Dal punto di vista della produttività apparente del lavoro, misurata dal rapporto di valore aggiunto per addetto, Milano e Bolzano-Bozen si confermano al vertice della graduatoria dei primi 20 comuni capoluogo, con un calo per Milano dell’1,3% e un incremento per Bolzano-Bozen dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Istat pubblicando i risultati economici delle unità locali di imprese e multinazionali nel 2019.
La graduatoria 2019 dei primi 20 comuni capoluogo di provincia, per valore aggiunto prodotto dalle unità locali, resta sostanzialmente stabile rispetto al 2018 e continuano a prevalere i comuni capoluogo di regione (11 su 20). Milano e Roma si confermano largamente in testa alla classifica: il capoluogo lombardo è primo nei servizi e la capitale nell’industria, insieme coprono il 14,8% del valore aggiunto nazionale prodotto dalle unità locali dell’industria e dei servizi. Seguono Torino e Genova con un valore aggiunto aggregato rispettivamente pari a 16,8 e 11,9 miliardi di euro e una crescita rispettivamente dell’8,9% e del 13,0% rispetto al 2015.
Tra i comuni del Mezzogiorno, Napoli si pone in quinta posizione per ricchezza prodotta dalle unità locali, con un valore aggiunto aggregato pari a 11,2 miliardi di euro, di cui il 78% prodotto nel settore dei servizi (che in media in Italia produce il 57% del valore aggiunto nazionale). Seguono Bologna (con 8,5 miliardi di valore aggiunto), Firenze (8 miliardi), Venezia (6,4 miliardi) e Verona (5,6 miliardi). Tra i comuni del Sud rientrano anche Palermo (decimo posto), Bari (14esimo) e Catania (17esimo). Una nuova entrata si registra per Trento (al 19esimo posto) che supera Prato (in calo al 20esimo).
(LaPresse)